Luca, complimenti per il risultato. Cosa porterai con te di questi cinque anni di liceo?
Sicuramente rimarrà impresso nella mia memoria il ricordo di una classe stupenda, sempre unita e alleata per il bene comune. Ho fatto nuove amicizie, ma al tempo stesso, ho conosciuto professori splendidi e sempre disponibili. Frequentare il liceo è stata un’esperienza fantastica che mi ha formato sotto diversi punti di vista, primo fra tutti quello umano ed educativo e, in secondo luogo, ma non meno importante, quello culturale.
Come si arriva a prendere 100?
Quel numero non è un semplice numero ma dietro ad esso c’è un lungo percorso durato cinque anni. È stato un cammino in continua evoluzione che, evidentemente, non si può raccontare in cinque righe. Sicuramente bisogna impegnarsi tanto e studiare il giusto, non in maniera eccessiva. Il segreto per raggiungere determinati obiettivi, infatti, è studiare con fantasia, aprire la mente, appassionarsi tanto da fare del sudore e della fatica mezzi per arricchire il proprio bagaglio culturale e, soprattutto, sé stessi.
Come è stato l’approccio con il nuovo esame di maturità e soprattutto con la prova orale?
Ho affrontato gli esami con serenità e con una buona dose di ottimismo. Sulla prima prova, avevo scommesso la sera precedente che l’analisi del testo avrebbe riguardato Ungaretti e, in questo senso, sono stato un “veggente”. Ciò non è accaduto per la prova orale: ho portato con me una certa tensione che, appena seduto, mi è caduta alle spalle, facendo un grande baccano. Scelta la busta, l’importante era stabilire il filo conduttore del colloquio e…via! Il dialogo, poi, è proceduto serenamente.
Parlaci delle tue passioni.
Le mie passioni sono numerose ma non c’è molto tempo per poterle coltivare tutte. Innanzitutto sono un arbitro di calcio: mi piace sottolineare il verbo “sono” perché è importante “vestire” quella divisa anche al di fuori dal terreno di gioco. Un’altra passione è il mare: mi piace, infatti, fare snorkeling, osservare e conoscere il mondo sotto la superficie. Inoltre posseggo la particolare abilità di imitare, provocando il diletto e il riso delle mie “vittime”.
Il tuo libro preferito e l’ultimo che hai letto.
Tutti i libri che leggo, in linea di massima, mi appassionano, ma in particolare, l’ultimo mi ha colpito notevolmente. Si tratta di un trattato filosofico, “La brevità della vita” scritto da Seneca, che spiega come in realtà sia l’uomo stesso a rendere la propria esistenza breve, depauperando il tempo in futili occupazioni. La riflessione sul tempo è originale ed interessante perché, nonostante l’arco di tempo di circa due millenni che ci separa dal filosofo latino, offre spunti concreti per vivere al meglio ogni attimo della propria esistenza.
Mentre qual è il tuo film preferito? E l’ultimo che hai visto?
Mi appassionano i film gialli che intrigano la mente come, ad esempio, le indagini del “Commissario Montalbano” e quelli tratti dai romanzi di Agatha Christie. Il mio film preferito, però, è “Jurassic Park”, del quale apprezzo enormemente il regista, Spielberg. La passione per i dinosauri è stata sempre presente in me sin da bambino. L’ultimo che ho visto è stato, invece, “Obbligo o verità”, diretto da J. Wadlow.
Parliamo di università: cosa ti attende adesso?
Il mio “guaio” è di essere attratto da diverse facoltà come Biologia, Fisica e Biotecnologia. Farò i test di ammissione e di conseguenza deciderò, con la consapevolezza che l’importante è scegliere qualcosa che mi piaccia.
Domanda cult: cosa farai “da grande”?
Il mercato del lavoro cambia velocemente, quindi non posso fare dei pronostici. A me piacerebbe lavorare per la ricerca e per l’ambiente. Vedremo…
E dove immagini la tua vita familiare e lavorativa? Qui o altrove?
A questa domanda rispondo come scrisse Seneca alla madre, durante il suo esilio in Corsica: sono un cittadino del mondo, l’importante non è il “dove”, ma il pensiero e la filosofia di vita che mi accompagnano.