Il presidente di NpM Luigi Messa non ci sta: ingiusta la squalifica del campo

“La matrice di quello che è successo è evidente: siamo vittime di un regolamento di conti tra tifoserie di calcio, cioè tra ultrà del Lecce e ultrà del Taranto. Perché questo è quello che è successo. È stato un agguato.

Siamo coinvolti in questa assurda e grave vicenda solo perché il nostro Palazzetto è stato scelto come campo di battaglia di questa folle disfida per la quale rischiamo di subire conseguenze inaccettabili”. A parlare è l’avvocato Luigi Messa, presidente della NuovaPallacanestroMonteroni, che annuncia quindi ricorso contro la squalifica del campo per tre giornate comminata dal giudice sportivo (LEGGI ARTICOLO) a seguito della pesante aggressione di gruppo ai tifosi ospiti avvenuta mercoledì sera, al PalaQuartaLauretti, durante il derby della serie B di basket tra Monteroni e Taranto (LEGGI ARTICOLO).

 “Noi - spiega il dirigente - siamo responsabili degli atti di violenza commessi dai nostri sostenitori. Questi che hanno agito nel Palazzetto con noi non c’entrano nulla. Tre giornate di squalifica in un momento in cui ci giochiamo la salvezza sarebbero l’ennesima mazzata gratuita contro la nostra squadra”. Il numero uno della dirigenza monteronese non usa mezzi termini. “Da più di 40 anni - rammenta Messa - Monteroni non subiva una squalifica del campo, nel Palazzetto mai si erano viste cose del genere. Il nostro pubblico è fatto di giovani, di genitori e figli. Una tifoseria corretta, civile e accogliente. Il problema è che un gruppo di violenti ha scelto questa occasione e il palazzetto per un regolamento di conti tra ultrà del calcio: fatti inauditi che proprio nel basket non esistono e dai quali prendiamo le distanze. E ci risulta che anche tra i supporter ospiti ci fossero tifosi del Taranto calcio. Qualche sito ha parlato addirittura di un appuntamento programmato. Per come si sono presentati, quasi militarizzati, sono dell’avviso che tutto fosse organizzato e studiato a tavolino. Ammesso che ci sia stato qualche coro offensivo dei tifosi tarantini, un’aggressione di quaranta persone incappucciate e armate di spranghe e bastoni non può essere una reazione estemporanea di qualche esagitato”.

Gli inquirenti hanno intanto acquisito i filmati dell’improvvisa incursione e della maxirissa scatenata a colpi di randellate dal gruppo di incappucciati.

Durante il match, erano in servizio nel Palazzetto solo due carabinieri in divisa. E secondo il presidente, a nessuno - tantomeno alla società - può essere imputata l’assenza di un imponente servizio di sicurezza: “Come per ogni partita abbiamo allertato la forza pubblica, ma sarebbe stato ingiustificabile militarizzare il Palazzetto visto che violenze del genere sono quasi sconosciute nel mondo del basket”. Il gruppo di violenti è entrato in azione, proprio mentre in paese si concludeva la marcia della legalità dei ragazzi delle scuole. E lo sdegno e l’indignazione del presidente del Monteroni sono i sentimenti di un’intera comunità. Messa racconta poi quegli istanti vissuti in diretta: “È stata un’azione fulminea: sono entrati in massa. Ho rivisto scene che si vedono in televisione, quelle dei black-bloc e delle guerriglie urbane. In campo e sugli spalti sono stati momenti di panico e terrore. E in tanti sono scappati dalle uscite di sicurezza”.

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