In “trasferta” a Sanarica, arrestata una banda delle spaccate: ai domiciliari un 18enne di Monteroni

Finisce nella rete una delle bande delle spaccate che imperversano nel Salento. Quattro gli arresti compiuti dai carabinieri della Compagnia di Lecce, nel corso della notte appena trascorsa: dopo aver tentato un furto a Sanarica, i componenti del gruppo sono finiti ai domiciliari. Nei guai anche un monteronese di 18 anni, maggiorenne da appena tre mesi.

Tutto è cominciato intorno all’una, nell’abitato di Monteroni, dove una pattuglia dell’Arma ha notato una Opel Astra sospetta con a bordo quattro individui: il mezzo con targa bulgara era peraltro sprovvisto della targa anteriore. Senza dare nell’occhio, i militari hanno pedinato la vettura seguendola a debita distanza. Il quartetto ha lasciato Monteroni e s’è diretto verso sud. E lungo un tragitto di oltre 40 chilometri, l’Opel Astra in questione ha attraversato diversi centri abitati, rallentando più volte in corrispondenza di bar e distributori di benzina. L’epilogo della scorribanda è arrivato prima delle 5 del mattino, quando i quattro hanno raggiunto il comune di Sanarica. È qui che, tutti travisati, hanno deciso di entrare in azione: si sono fermati all’altezza del Bar Maffy, in via Roma, e si sono messi all’opera.

Hanno tentato ripetutamente di forzarne la saracinesca, utilizzando gli “appositi” arnesi. Ma il furto è sfumato grazie all’attivazione dei sistemi d’allarme. I quattro si sono dati quindi alla fuga a bordo dell’auto, ma in agguato questa volta c’erano i carabinieri dell’Aliquota operativa che sono riusciti a braccare e bloccare il quartetto dopo alcuni tentativi di speronamento, evitati non senza difficoltà. 

All’interno dell’Astra è stato rinvenuto il kit del perfetto ladro in trasferta, ovvero numerosi arnesi ed utensili da scasso: scalpelli, cacciaviti, pinze, guanti, torce e passamontagna. Per i componenti della banda l’accusa è di tentato furto aggravato e in concorso: in manette sono finiti Luigi Saracino, 48 anni, di Cutrofiano, ovvero l’autista, in passato per molti anni residente a Monteroni; Antonio Rocco Marti, 44 anni, di Scorrano; Samuele Giorgio Albino Tornese, 18 anni compiuti tre mesi fa, di Monteroni; Stefano Vadacca, 24 anni, di San Pietro in Lama ma domiciliato a Monteroni. Alcuni di loro sono difesi dall’avvocato penalista Massimo Bellini.

Dell’arresto è stata informata la Procura della Repubblica di Lecce nella persona del sostituto Carmen Ruggiero, che constatata la flagranza del reato ha disposto l’arresto degli stessi con la custodia domiciliare. 

Ma c’è dell’altro: Saracino, Tornese e Marti, appena qualche giorno fa, erano già stati denunciati a piede libero dopo essere stati fermati e perquisiti in quel di Scorrano: i tre erano a bordo della stessa Opel Astra e anche in quell’occasione avevano appresso numerosi arnesi da scasso. Furono bloccati nei pressi di un distributore di benzina di Scorrano, dove esattamente la notte successiva fu poi perpetrato un furto.

A Monteroni, peraltro, in casa del giovane Tornese i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato una piantina di marijuana alta mezzo metro, che era collocata all'interno di un armadietto con lampada alogena trasformato in una piccola serra fai-da-te. 

Al vaglio degli investigatori anche possibili collegamenti con i ricettatori e con altri malviventi vicini ai quattro arrestati. Intanto, con ogni probabilità la banda ha agito pure in altre circostanze: anche dietro altri furti, infatti, si nasconderebbe la mano dello stesso gruppo e si indaga quindi per trovare riscontri utili.  

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