Ancora guai per Errini. Era lui il giovane "salvato" nel pozzetto di Castro

È evaso dai domiciliari almeno quattro volte nel giro di una settimana. E durante una di queste “fughe” è incappato finanche in una disavventura, in quel di Castro, dove è rimasto incastrato nel pozzetto di una villetta: e in quel caso se l’è cavata fornendo un nome fittizio ai carabinieri.

Ma nel giro di poco, le sue scorribande sono state smascherate. E nell’elenco delle accuse si è aggiunta anche una denuncia per false generalità. È tornato perciò di nuovo in carcere Ivan Errini, 28 anni, di Monteroni, noto da tempo alle forze dell’ordine per una serie di precedenti per reati contro il patrimonio. Nell’arco di una quindicina di giorni, ha fatto la spola tra il penitenziario di Borgo San Nicola e i domiciliari. Un andirivieni cominciato il 24 novembre scorso, quando fu arrestato dai carabinieri in flagranza con l’accusa di rapina impropria: il 28enne fu sorpreso e bloccato dai proprietari e da una guardia giurata durante un rocambolesco doppio tentativo di furto in abitazione, in via Madonna Sette Dolori, alla periferia di Monteroni.

Una “visita” aggravata da una breve fuga e dall’aggressione ai danni del padrone di casa che lo aveva beccato nel garage. La permanenza a Borgo San Nicola, però, è durata poco: appena cinque giorni dopo, il gip lo ha spedito agli arresti domiciliari. Nella sua abitazione di Monteroni, però, Errini si è intrattenuto poco e niente. Nonostante la misura restrittiva, si è allontanato da casa più volte: almeno quattro gli episodi riscontrati dai carabinieri che per due volte di fila, in meno di una settimana, lo hanno denunciato per evasione invocando l’aggravamento della misura.

Non l’hanno trovato in casa nemmeno mercoledì scorso, quando i militari della stazione di Monteroni hanno bussato alla porta del suo appartamento per notificargli il ripristino della custodia cautelare in carcere disposta dal gip Carlo Cazzella. Il giorno dopo, i carabinieri lo hanno atteso al varco: si sono appostati in borghese nei pressi dell’abitazione e al suo rientro lo hanno bloccato e poi ricondotto nella Casa circondariale di Borgo San Nicola (LEGGI ARTICOLO). Ed è così tornato dietro le sbarre in tempi record, cioè dopo appena una settimana. Errini è difeso dall’avvocato Massimo Bellini.

Ma in questa vicenda, che ha quasi una trama da film, c’è anche dell’altro. In una delle varie evasioni dai domiciliari, il 28enne ha infatti raggiunto Castro, località marina ad una cinquantina di chilometri di distanza da Monteroni. L’episodio, che le cronache in prima battuta (LEGGI ARTICOLO) hanno riportato come un “giallo”, risale alla tarda serata dello scorso 30 novembre, cioè al giorno successivo al suo approdo ai domiciliari. Quel tizio, infatti, rimasto incastrato nel pozzetto di una villetta disabitata di Castro era proprio Errini. Nello scorso aprile, peraltro, in quell’abitazione un sorvegliato speciale fu arrestato per spaccio di droga.

E su cosa volesse trovare il 28enne monteronese in quel tombino di mezzo metro quadrato, i carabinieri hanno un’idea ben precisa. Errini è invece rimasto incastrato a testa in giù. E solo grazie ai vicini, che hanno avvertito le sua grida d’aiuto, è stato poi salvato dall’intervento dei Vigili del Fuoco e portato all’ospedale di Tricase. Sperando che la sua evasione non fosse scoperta, ai carabinieri e ai medici ha fornito false generalità inventandosi un nome diverso e un’età più bassa di due anni. È stato sincero solo in merito al suo comune di residenza. Tant’è che alla fine di quella turbolenta nottata, il 28enne ha lasciato il pronto soccorso ed ha fatto rientro a casa indenne e fiducioso di averla fatta franca. Solo successivamente, tramite un’indagine congiunta dei carabinieri della compagnia di Tricase e della stazione di Monteroni, è stata scoperta la sua vera identità. E accanto alle altre accuse, ha rimediato una denuncia per false generalità.

Intanto, durante il periodo in cui Errini è stato ristretto (almeno sulla carta) ai domiciliari, sono ripresi i furti a catena nelle abitazioni di Monteroni. E gli inquirenti stanno cercando riscontri per capire se questi episodi siano riconducibili o meno al 28enne. I carabinieri della stazione di Monteroni cercano eventuali collegamenti anche con l’ennesimo raid (LEGGI ARTICOLO) compiuto nel complesso universitario di Ecotekne.

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