College di via Trento, 9 consiglieri chiedono al rettore il rinvio dell’annullamento del progetto

Nove consiglieri comunali di Monteroni scrivono al rettore Fabio Pollice e al Cda di Unisalento per chiedere di rinviare la discussione sullo “stop” alla trasformazione dell’immobile di via Trento in college universitario. All’ordine del giorno del consiglio di amministrazione dell’Università del Salento, convocato per venerdì 20 dicembre, c’è infatti il ritiro dell’adesione dell’ateneo leccese al protocollo d’intesa stipulato nel 2013 col comune di Monteroni. Il progetto si avvia quindi al definitivo tramonto, dopo che anche l’Adisu si è chiamata fuori dall’ipotesi di gestione.

Intanto, nove consiglieri di Monteroni, che di fatto rappresentano la maggioranza numerica dell’assise, nelle scorse ore hanno chiesto all’università del Salento di fermarsi e di rinviare l’argomento. L’eventuale approvazione della delibera, da parte del Cda, avrebbe infatti l’effetto di un colpo di spugna sull’accordo tra ateneo e Comune siglato quasi sette anni fa: una convenzione che prevedeva l’utilizzo dello stabile come collegio universitario.

La lettera, indirizzata al rettore Pollice e al Cda, porta la firma dei consiglieri di opposizione Lino Guido, Massimiliano Manca, Mariolina Pizzuto, Oreste Paladini, Marcello Manca, Mimmo Quarta, Noemi Puce, Sonia Martino e della consigliera indipendente Tiziana Lezzi: nove nomi che, pur essendo sulla sponda opposta a quella dell’amministrazione, rappresentano l’attuale maggioranza assoluta (quantomeno in termini numerici) del consiglio comunale di Monteroni. Nelle scorse ore, come è noto, la sindaca Angelina Storino si è dimessa prendendo atto di non avere più le condizioni e i numeri per governare.

“Monteroni attraversa una fase convulsa di crisi amministrativa tale da compromettere la rappresentatività politica piena degli interessi della città. Solo nelle scorse ore, peraltro, abbiamo preso visione e conoscenza della discussione all’ordine del giorno del Cda. Per questo - scrivono i nove nella missiva - chiediamo il rinvio della discussione vista l’oggettiva assenza di una interlocuzione autorevole che possa far valere il punto di vista del Consiglio comunale di Monteroni, ad oggi non informato sulle decisioni da prendere. È indispensabile che qualsiasi provvedimento, che possa avere ripercussioni sulla dinamiche di sviluppo del territorio, sia approfondito anche con incontri bilaterali in cui analizzare cause ed effetti. Questa attenzione riteniamo sia doverosa vista la disponibilità che da sempre Monteroni ha riservato all’università, assecondandone lo sviluppo”, conclude la missiva dei nove.

L’edificio comunale di via Trento è stato appositamente ristrutturato e adeguato con un finanziamento di 650mila euro. Ma pur essendo pronta da tre anni, la struttura (LEGGI ARTICOLO) non è mai entrata in funzione ed è tuttora chiusa e abbandonata.

“Su questa vicenda - accusa Antonio Margiotta, portavoce della nascente associazione “Impegno civico” - c’è già un esposto inoltrato sia alla Procura e alla Corte dei conti dal consigliere regionale Antonio Trevisi. La ristrutturazione dell’immobile è stata realizzata con un finanziamento pubblico condizionato alla destinazione d’uso di college o, in subordine, di residenza universitaria. Eppure l’amministrazione comunale guidata da una sindaca dimissionaria, che ora non gode più della maggioranza e quindi nemmeno di una piena legittimazione, di recente ha inspiegabilmente inviato una lettera all’università - sostiene Margiotta - suffragando l’ipotesi che prevede lo scioglimento della convenzione siglata nel 2013. Rispetto a questa assurda soluzione, noi ci opporremo in tutte le sedi. L’edificio di via Trento deve essere destinato agli universitari: il finanziamento è stato ottenuto con questo presupposto. Cambiare la destinazione sarebbe molto grave”.

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