Politica, l’appello di 14 firme: “In campo per un’idea di città opposta a quella degli ultimi decenni”

Un nuovo movimento che nasce dal basso si affaccia nel panorama politico locale. “Ripartiamo da noi stessi Riappropriarci del nostro tempo in un’ottica di condivisione, per discutere in un’agorà aperta in grado di dettare una linea e strutturare un’idea, che va al di là del semplice steccato elettoralistico.

Un vero e proprio progetto politico di lungo respiro per Monteroni. Questa è la sfida che lanciamo”. 

Una sfida che rappresenta la missione di un gruppo composto da “attivisti politici, persone impegnate nel sociale e nell’associazionismo, donne e uomini con un trascorso da amministratore”. Un progetto aperto a tutti coloro che “riconoscono l’importanza della Costituzione antifascista come strumento di difesa dei diritti delle persone, del lavoro, dei territori”. A mettere in campo questa proposta sono 14 nomi: molti dei quali vicini alla sinistra e al centrosinistra, altri invece sono espressione della società civile. Tra i firmatari di quello che è “un appello alla partecipazione” ci sono il medico Gialma Carlà, il segretario provinciale di Rifondazione Ernani Favale, l’ex consigliera Chiara Marini e l’ex assessore Pino Quarta. E poi ancora Andrea Martena, Francesca Chirizzi, Alberto Pallara, Paolo Quarta, Rosalba Favale, Elisa Grasso, Stefano Quarta, Mauro Rizzo, Andrea Intermite, Simona Solazzo.

Lo sguardo è rivolto alle prossime elezioni comunali in programma tra nove mesi. Ma l’orizzonte è più ampio. “Non è un laboratorio, un’associazione, una fucina di idee o tutti quei nomi- mettono in chiaro - che vengono fuori per dare un senso ai tanti specchietti per le allodole che spesso si vedono in giro. E a tal proposito è bene sgomberare il campo da ogni dubbio: non è una realtà costruita al fine di convergere su un ipotetico candidato sindaco che verrà a chiedere appoggio. Come non è un trampolino di lancio per fughe in avanti individuali. Il progetto si sta elaborando all’interno e con chi ne vorrà far parte”. Un’eventuale corsa alle elezioni è dunque di là da venire, ma non è affatto esclusa.

“Se si tramuterà in una proposta elettorale - sostiene il documento - ciò avverrà solo sulla base dei principi su cui questo progetto è nato: dare voce a tutti coloro che vogliono servire la politica e non servirsi della stessa, a chi è stanco della sterile dialettica tra le parti. I firmatari di questo appello fanno parte di un gruppo di lavoro per l’elaborazione di una proposta e non di una compagine di futuri candidati decisi a tavolino. Nessun logo e nessun nome per adesso, nessun prodotto preconfezionato e con le caselle già occupate ma un’iniziativa che ha come punto di forza l’aggregazione. Una novità per il territorio monteronese che non è fatta solo da volti nuovi, come quelli che vengono tirati fuori dal cilindro per nascondere il vecchio che ci sta dietro. Ci siamo sempre stati sul territorio, molti di noi sono conosciuti per l’impegno politico e sociale che hanno esercitato senza mezzi termini e secondi fini e ottenendo dei risultati”.

Un’iniziativa che si muove nel solco dell’alternativa al passato. “L’originalità - affermano i firmatari - risiede nell'aver messo insieme queste forze con l’obiettivo di allargare per affinare un’idea di città opposta a ciò che abbiamo conosciuto negli ultimi decenni. Partecipazione, rilancio economico in chiave sinergica, ridiscussione dell’assetto urbanistico, coesione sociale, centralità dei contenuti e non dei contenitori, sono solo alcuni aspetti attorno ai quali già da tempo si discute, con l’obiettivo di mettere da parte la teoria dei compartimenti stagni. La visione di città deve essere globale e affidata ad un progetto che intercetti i punti di forza delle connessioni tra i vari argomenti. Siamo convinti che, come canta qualcuno, non siamo tutti uguali alla stessa maniera. Lo dicono solo per convincerti a restare chiuso in casa. Invece questa volta c’è da capire che la storia di una comunità siamo tutti noi e nessuno si deve sentire escluso o assolto. Ripartiamo dalla politica. Ripartiamo da noi stessi. Riprendiamoci il nostro tempo”, concludono i 14 promotori del progetto.

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