Terremoto, parla una monteronese. Pizzuto: “Ero lì. È stato terribile”

La tragedia del terremoto del Centro-Italia rischia di diventare una delle più grandi catastrofi di tutti i tempi che riguardano il nostro Paese.

E anche alcuni cittadini di Monteroni (due nuclei familiari), che durante il sisma si trovavano in vacanza in quei posti, hanno vissuto in prima persona quei terribili momenti. Tra questi la consigliera comunale Mariolina Pizzuto, che proprio il giorno prima del terremoto con la sua famiglia e alcuni amici era approdata dalle parti di Ascoli Piceno per trascorrere alcuni giorni di ferie. Proprio in queste ore, è di ritorno dallo sfortunato soggiorno. L’abbiamo raggiunta al telefono: ecco il racconto e i ricordi della drammatica esperienza che ha vissuto.

Signora Pizzuto, dove vi trovavate durante la tragica notte del terremoto?

Siamo arrivati lunedì mattina vicino Ascoli Piceno. Era una giornata ventosa. Il paesaggio era stupendo e così abbiamo deciso di visitare in auto i luoghi ed i paesini a ridosso del capoluogo, incastrati tra le montagne. Il nostro albergo era vicino Ascoli, a poco meno di 45 chilometri da Amatrice. Eravamo partiti con l’intento di trascorrere una tranquilla vacanza insieme ad altri nostri amici, ma così non è stato. Quella tra martedì e mercoledì è stata una notte che non dimenticherò più nella mia vita.

Cosa ricorda di quei momenti?
Alle 3 e 36 sono cominciate le scosse di terremoto. La nostra stanza era al primo piano dell’hotel. Non riuscivamo a scendere le scale per la paura. Siamo stati assaliti dal panico. Il letto, i lampadari ed i mobili sbattevano continuamente da una parte all’altra. Le urla delle persone erano un grido assordante. Ed anche il semplice atto di scendere le scale sembrava il più difficile da compiere, vista la pesantezza delle gambe in quel momento. Tremava tutto. E tremavano anche le gambe. Alla fine l’albergatore ci ha aiutato a scendere invitandoci alla calma. Una volta giù, lo spettacolo era veramente surreale: qualcuno aveva già ben intuito la drammaticità di quanto accaduto e lo sconforto, il pianto e la disperazione hanno preso il sopravvento.

Cosa è successo subito dopo?
Ci hanno consigliato di andare vicino la costa, perché era il luogo più sicuro in questi casi, e così quella zona della litoranea adriatica si è riempita subito di auto e persone. Siamo stati lì tutta la notte. Cercavo in tutti i modi di far addormentare i miei bambini di 4 e 8 anni. Alcuni hanno deciso di rimanere in auto. Noi, insieme a tanti altri, abbiamo trascorso il resto della notte in spiaggia cercando di prendere sonno. Con noi c’era anche un’altra famiglia di Monteroni con il figlio di 11 anni, che è rimasto veramente traumatizzato.

E quanto tempo siete rimasti al sicuro a ridosso del mare?
Siamo stati lì sino alle 6 e mezzo di mattina. All’alba, poi, i suoni delle sirene hanno preso il posto delle urla. Mi sono offerta sin da subito, agli agenti del posto, per dare una mano nel caso ci fosse stato bisogno. Passata la tremenda notte, mercoledì mattina l’albergatore ha deciso di farci rientrare in hotel, dove siamo rimasti sino ad oggi. In tutti questi giorni, sentire i notiziari e il numero delle vittime è stato veramente straziante. Poi, come se non bastasse tanto tormento e dolore, da Monteroni è arrivata un’altra doccia fredda: la notizia della tragica morte di Franco Manca, che ho avuto la fortuna di conoscere quando ero amministratore comunale a Palazzo di Città. E da quel momento ho perso pure l’ultimo barlume di serenità.

Con quali emozioni torna a casa?
L’Italia intera è stata colpita al cuore. Ed aver vissuto quei momenti insieme alle popolazioni del posto, mi lega indubbiamente ancor di più al loro immenso sconforto. Mi rende ancora più partecipe e solidale. So quello che significa vivere certi momenti, ed è terribile. Ancora oggi, di ritorno da Ascoli, so già che porterò dentro di me queste sensazioni per tutta la vita. Ho preso il recapito del proprietario dell’hotel ed ho promesso che una volta tornata qui in Salento avrei fatto qualcosa, nel mio piccolo, per aiutare le zone terremotate. Tra qualche ora sarò a Monteroni e mi attiverò sin da subito per fare qualcosa di utile. È stata una vacanza, si fa per dire, che non dimenticherò mai, che rimarrà per sempre impressa nei miei occhi.

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