Monteronese a Monaco: così ho vissuto i momenti della strage

Riceviamo e volentieri offriamo all’attenzione dei nostri lettori una delle testimonianze che ci è giunta da una nostra giovane concittadina, che fortunatamente sta bene ed era abbastanza lontana dal luogo della sparatoria.

Simona Novi da 11 anni vive con la sua famiglia a Monaco di Baviera, terribile scenario nella giornata di ieri della strage all’Olympia Einkaufszentrum, il grande centro commerciale situato nel Villaggio Olimpico della metropoli bavarese nel quale un folle18enne dal doppio passaporto iraniano-tedesco, ha fatto fuoco sulla folla di clienti ammazzandone nove e ferendone un’altra ventina. Braccato dalla polizia tedesca, si è suicidato con un colpo alla tempia.
Buongiorno Tg Monteroni. Ieri ho chiuso “Puro Cioccolato”, il negozio-caffè dove lavoro, alle 18:30. Il locale si trova in un quartiere centrale di Monaco ma lontano dal posto dell'attentato. Salito sul mio bus, ho appreso da un amico che c'era stata una sparatoria all’Olympia Einkaufszentrum. Nel giro di pochi minuti sono stati bloccati quasi tutti i mezzi pubblici, paralizzando completamente la città. Ci sono stati casi di panico tra la gente. Nel centro storico, i locali e i negozi si sono svuotati e la gente ha iniziato a correre per strada spaventata, qualcuno ha addirittura rotto i vetri delle finestre per uscire velocemente dai negozi, altri come i dipendenti di Eataly (catena di negozi specializzati nella vendita e nella somministrazione di generi alimentari italiani di alta qualità, ndr), si sono riparati nei sotterranei insieme ai clienti dopo aver visto gruppi di gente entrare correndo e gridando che si erano sentiti alcuni spari anche nelle immediate vicinanze. Insomma, il terrore si è diffuso molto presto e si ha contagiato un po’  tutti. Quando sono arrivata a casa ho cercato di capirne di più dai notiziari, Daniel (il marito, ndr) è andato a recuperare in macchina Filippo mio figlio e altri amici che non potevano tornare a casa, molti hanno dovuto dormire sul posto di lavoro perché il trasporto pubblico è stato fermo fino alle 2 di stanotte. Per queste persone impossibilitate a tornare a casa, sono stati allestiti vagoni-letto d’emergenza dove hanno potuto trascorrere la notte. Il resto è noto perché è sulle copertine di tutti i giornali e delle più importanti testate televisive e anche sul web. Saluti e abbracci”. Simona

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