Arrestato, poi assolto: la Cassazione nega risarcimento. Giancane ricorre alla Corte di Strasburgo

La Cassazione dice “no” alla maxi-richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione. E Giovanni Giancane, 49enne di Monteroni, si dice pronto a proseguire la sua battaglia davanti alla Corte di Strasburgo.  

L’ex imputato, finito sotto processo per il sequestro di una bambina e poi assolto “per non aver commesso il fatto”, non ha quindi diritto ad alcun indennizzo per i sette mesi trascorsi agli arresti.

Dopo il verdetto di primo grado che lo aveva scagionato da ogni accusa (una sentenza divenuta poi definitiva), Giancane ha fatto causa allo Stato chiedendo qualcosa come 2milioni di euro per danni fisici e morali, più 27mila euro per la custodia cautelare che andò avanti per 212 giorni: 22 in carcere e 190 ai domiciliari.

La Cassazione ha però rigettato la “domanda di riparazione” presentata dal 49enne tramite il suo legale, l’avvocato Daniele Scala. E il giudizio della Suprema corte ha confermato in toto il diniego espresso nell’ordinanza della Corte d’appello di Lecce. Ma c’è di più. Giancane è stato finanche condannato al pagamento delle spese processuali.

Secondo le motivazioni della sentenza emessa dalla quarta sezione penale della Cassazione, il 49enne non ha diritto ad alcun risarcimento perché la custodia cautelare nei suoi confronti fu applicata “non incongruamente”.

Per i giudici, la “connivenza passiva” di Giancane, “comportamento non doloso ma comunque gravemente colposo”, fu una “concausa” tale da giustificare la restrizione della libertà personale.   

Giancane finì alla sbarra per il rapimento della bambina bulgara di sei anni avvenuto la sera del 9 giugno 2014 nell’area mercatale di Monteroni. Per il sequestro della minore, un fatto che ebbe risonanza mediatica a livello nazionale, l’unica condanna è stata quella inflitta alla leccese Valentina Piccinonno. Giancane, quindi, non fu il complice. Come ha stabilito la sentenza di assoluzione, pur essendo quella sera insieme alla Piccinonno, era completamente all’oscuro delle intenzioni della donna.

Intanto, l'ex imputato non si ferma. E annuncia che farà ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. “Continuerò a chiedere giustizia. Sono sconcertato e disgustato: questa vicenda - dichiara Giancane - mi ha distrutto la vita, sono stato dipinto come un mostro su tutte le tv nazionali. Anche le mie condizioni di salute, sia a livello fisico che psichico, si sono aggravate. Sono stato assolto con formula piena ed è vergognoso non risarcire un cittadino che ha trascorso sette mesi agli arresti da innocente. Andrò avanti e farò ricorso alla Corte di Strasburgo”.

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