Dopo “Obama”, è l'Oriente l’altra scommessa di Bisconti: rustici e pasticciotti in Cina e Malesia

Pasticciotti, rustici e altre bontà salentine? Sono in dirittura d’arrivo anche sulle tavole dell’Oriente. È l’altra scommessa che porta la firma del pasticcere originario di Monteroni, Angelo Bisconti, “papà” del pasticciotto “Obama”.

Dall'1 al 10 marzo prossimi, infatti, una delegazione salentina sarà a Chengdu, in Cina, per una serie di incontri istituzionali e seminari alla facoltà del Turismo dell’Università del Sichuan incentrati sulla cucina italiana e salentina in particolare.

La spedizione è guidata dal maestro pasticcere Angelo Bisconti. Insieme con lui ci saranno Luciano e Giuseppe Simone, cuoco e pizzaiolo di San Donaci. Ma a far parte della missione in Oriente, oltre all’inventore del pastiocciotto Obama, c’è anche un altro monteronese come il fotografo Sandro Oliè, collaboratore del marchio AoB.  

Riflettori, dunque, puntati sul rapporto tra cibo e salute, tema del seminario al quale la delegazione salentina è stata invitata direttamente da “Science  Health Promotion Association of Sichuan”. Durante la missione in Cina, la delegazione incontrerà imprenditori, investitori e i responsabili di alcune importanti catene di ristorazione asiatiche intenzionate a proporre nei menu alcuni dei prodotti simbolo del Salento. Pasticciotti (anche nella versione Obama), rustici, calzoni e altre prelibatezze salentine potrebbero quindi a breve finire nei menu dei fast-food di Cina, Malesia ed estremo Oriente.

 

 

Ecco di seguito la lettera “Gusto: un viaggio che ha Sensoa firma di Angelo Bisconti e Tonio Monastero, che pubblichiamo integralmente. Una missiva indirizzata alle eccellenze d’Oriente in occasione della missione in Cina.

“Carissimi (Eccellenze Illustrissime),
nel suo “Fisiologia del gusto”, Anthelme Brillat-Savarin, magistrato francese con la passione per la scrittura ed il cibo, vissuto all'epoca della Rivoluzione Francese, ebbe ad affermare che “...la scoperta di un nuovo manicaretto fa per la felicità del genere umano quanto la scoperta di una nuova stella!”.
È con questo stato d'animo che mi pregio rivolgere alle Signorie Vostre i seguenti pensieri.
Sin dalla sua comparsa sulla terra, l'uomo si è messo in cammino alla ricerca di qualcuno e di qualcosa che potessero dare un "Senso" alla propria esistenza per poterla completare, compiendo di fatto un viaggio senza limiti spazio/temporali che lo ha condotto verso luoghi e persone con i quali e con le quali ha condiviso conoscenze, emozioni, sentimenti e, non da ultimo, anche gusti, sapori, cibi. Noi oggi ci troviamo ospiti, in questa speciale circostanza, di una stupenda, immensa e sconfinata terra, la Cina, che in un tempo remoto era raggiungibile da noi europei solo dopo mesi od anche anni di viaggio. Testimone storico di ciò fu il nostro illustre antenato connazionale Marco Polo, pioniere del viaggio inteso come metafora della vita, dell'andare incontro all'altro, al diverso da noi con la fiducia smisurata nell'uomo, ma testimone anche della innata ed insita volontà, presente nella natura umana, di costruire ponti e non muri come purtroppo, invece, accade oggi a diverse latitudini del globo terrestre. La storia è piena di altri viaggi veri o metaforici, ma comunque epici: da Ulisse a Dante, da Cristoforo Colombo a James Cook, da Goethe a Amundsen, e si potrebbe continuare. Tutti viaggi che altro non sono che la naturale prosecuzione del viaggio più importante che ogni uomo compie nella propria vita: quello che dal grembo della madre lo fa affacciare alla vita. Oggi il progresso ha colmato in modo straordinario distanze incredibili, tanto da farci spostare in poche ore da un capo all'altro del mondo. Eppure, oggi proprio come allora, quel desiderio irrefrenabile di andare verso "altro" e verso "l'altro" è rimasto uguale. E cosa è il progresso, inteso appunto come evoluzione in positivo del genere umano, se non la "Fusione per Condivisione" dei linguaggi in tutte le loro forme? Ecco, allora, che anche l'aspetto "sensoriale" del gusto della vita, racchiuso nel buon cibo di qualità, diviene paradigma ma anche veicolo di condivisione e di bellezza. Questo, dunque, in estrema sintesi è ciò che ha sempre contraddistinto in particolare la nostra italianità in riferimento al linguaggio del cibo come espressione di "Gusto e Senso della vita". Ed onore a coloro che nel mondo, oggi come ieri e come domani, hanno tracciato, tracciano e tracceranno sentieri mai affrontati, percorsi mai esplorati, strade ancora non percorse, camminando così lungo vecchie e nuove "Vie della Seta" al termine delle quali, nell'incontro con l'altro, nasceranno "Uomini Nuovi"!
E' da questi sentimenti che hanno origine anche le prelibatezze dei nostri dolci; senza, neanche questi novelli manicaretti avrebbero lo stesso sapore.
Ed allora, con tutto il cuore, Buon cammino a tutti!

Angelo Bisconti e Tonio Monastero

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