Francesco Manca, eroe per caso: la piccola Elisabeth è sana e salva

Chiunque si fosse trovato nella mia stessa situazione avrebbe fatto la stessa cosa”. Sono le ultime parole della lunga chiacchierata con Francesco Manca, 38 anni, originario di Monteroni,

diplomato all'Istituto d'arte di Lecce, un passato anche da calciatore dilettante nella Fiamma: il Caporal Maggiore del 17° Reggimento Sabaudia, aggregato a Roma nell'anno del Giubileo in servizio antiterrorismo, protagonista di una bella storia, di quelle a lieto fine, che oggi è sulle pagine di tutti i giornali nazionali e e al centro di numerosi rotocalchi televisivi. Non a caso l'abbiamo raggiunto mentre era in attesa di andare in onda come ospite di Unomattina. Le sue ultime parole manifestano, senza veli, la generosità e il grande spirito altruistico di questo ragazzo del sud.

Erano circa le 22,30 – è il racconto di Francesco - dell'altroieri, mi trovavo in servizio con una mia collega in Piazza San Bartolomeo, nelle vicinanze dell'Isola Tiberina, quando abbiamo udito delle grida: 'aiuto, aiuto'. Ho visto una donna di colore seduta per terra e le ho chiesto cosa le fosse successo. E lei: 'sta per nascere il bambino''”.

In un primo momento – prosegue il giovane militare - sono rimasto sorpreso. Poi mi sono avvicinato un po' di più e mi sono reso conto che effettivamente il parto era già iniziato. L’abbiamo adagiata a terra e con l’aiuto della mia collega (Maria Grazia Iuculano ndr) l’abbiamo aiutata a partorire”.

Per strada, dunque, di notte si è rinnovato il miracolo della vita seppur in condizioni d'emergenza. “Non avevo esperienze, non ho ancora figli, - confida il Caporal maggiore - ma la preparazione nel lavoro a situazioni estreme mi ha aiutato ad affrontare con prontezza la situazione. Ho provato una sensazione stupenda, bellissima, finora avevo partecipato solo alla nascita dei miei due nipotini, ma non ovviamente in sala parto. Non sapevo come fosse il momento esatto della nascita di un bimbo. Ora posso dire di averla vissuta in diretta ed è stata un'esperienza bellissima”.

Nel frattempo sono arrivati i soccorsi dal vicino ospedale Fatebenefratelli, dove la donna, una congolese di 33 anni, madre di altri due figli, è stata seguita durante la gravidanza e dove era stato già programmato il ricovero per il prossimo 17 ottobre. Ma Elisabeth – è il nome della creatura appena nata, in ricordo della suocera della donna, cattolica e sposata con un connazionale – non ha voluto saperne di aspettare un'altra settimana. Ha deciso di vedere la luce – anche se il buio della notte era già calato da ore – in piazza e provare il primo calore proprio tra le braccia di Francesco.

Inizialmente - rivela il giovane monteronese, da 17 anni sotto le armi e da allora quindi lontano dalla sua città dove rientra solo nei periodi di festa -  non avevo realizzato cosa stesse succedendo, poi ho avuto uno spirito abbastanza forte per intervenire come meglio potevo perché, secondo me, la nascita della bambina avrebbe potuto avere qualche complicazione”.

Ho tenuto in braccio la bimba per circa 10 minuti, nel frattempo un signore è andato a chiamare i soccorsi, poiché la signora voleva recarsi in ospedale, che dista circa 300 metri, da sola e a piedi. Quando sono arrivati i soccorsi, l’ostetrica ha tagliato il cordone ombelicale e hanno portato via la donna”.

Qui è terminato il servizio di emergenza di Francesco. Ma il legame con la donna e con la bambina, quello no, non si è interrotto: “sono in contatto con la signora che mi ha pure chiesto di essere il padrino di Elisabeth, il giorno del suo battesimo”.

Oltre alle vetrine mediatiche, a Francesco, eroe di strada con le stellette, sono giunte le congratulazioni dei suoi superiori, compresi i riconoscimenti del Capo di Stato maggiore dell'Esercito, il Generale di Corpo d'Armata Danilo Errico.

Ma anche il ricordo, mescolato alla nostalgia per la sua terra: “Saluto tutti gli amici che si sono ricordati di me, delle belle parole ricevute, non pensavo d’aver fatto chissà cosa, penso che chiunque si fosse trovato nella mia stessa situazione si sarebbe comportato alla stessa maniera. Monteroni? Non riuscirò mai a dimenticarlo”.

 

INTERVISTA SU CORRIEREDELLASERA.IT

 

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