Pronto il nuovo “Dea” ultramoderno del Fazzi: “Fiore all'occhiello della sanità del Centro-Sud”

Lavori finiti per il nuovo Dea di Lecce, il Dipartimento Emergenza Accettazione. L’Ufficio del Rup Dea dell’ospedale “Vito Fazzi” ha comunicato alla Direzione strategica aziendale l’avvenuta ultimazione dell'opera super-tecnologica.

Infatti, l’Ati con “Consorzio integra capogruppo” ha reso noto il 28 dicembre scorso che i lavori contrattualizzati per la realizzazione dell’opera sono stati completati il 23 dicembre 2018, dopo circa 70 mesi di cantiere e per una spesa complessiva di 75,4 milioni.

L’otto gennaio, inoltre, la Direzione dei lavori ha certificato, con apposito verbale, la conclusione dei lavori, dopo aver accertato e constatato la realizzazione di tutte le opere.

Passaggi tecnici, formali e sostanziali che ora consentono all’Ufficio del Rup Dea - composto dall’ingegnere Carmelo Negro - Rup, dottoressa A. Laura Casto e ingegnere Massimo Marra - di poter avviare con il Direttore dei Lavori, ingegnere Roberto Ferrari, l’ultima e delicata fase comprendente le procedure necessarie per l’ottenimento dell’agibilità e delle certificazioni per l’accreditamento istituzionale, propedeutiche all’entrata in servizio del nuovo Dea.

È finalmente possibile ammirare anche dall’esterno un edificio davvero imponente: 52mila metri di superficie coperta distribuiti su cinque piani fuori terra e due interrati, fiore all’occhiello della Asl Lecce e di tutta la sanità pugliese.

Il Dea è dunque realtà: un concentrato di innovazione e tecnologia da 330 posti letto, incluse le degenze sub-intensive e intensive, capace di resistere ai terremoti (grazie ai 160 pilastri-isolatori antisismici) e di produrre energia da fonti rinnovabili, ma anche con una non comune cura dei particolari, grazie alla qualità dei materiali impiegati e degli arredi delle stanze di degenza, tutte dotate di tv e bagno, per assicurare il massimo comfort a pazienti e visitatori.

La struttura dispone di Pronto Soccorso con quattro sale di Trauma center, Traumatologia e Ortopedia con un percorso d’emergenza per i traumi maggiori e i politraumi, Camera iperbarica e Diagnostica per immagini con un “pacchetto” di apparecchiature e grandi macchine d’avanguardia: 2 sale con TAC 256 slices, 5 Telecomandati di cui 3 RX digitali,  1 Risonanza Magnetica, 3 sale per Ecografia e 3 sale angiografiche, di cui 2 nel Centro Cuore.

Nella dotazione, poi, spiccano 12 ultra moderne sale operatorie allestite in un blocco operatorio adiacente all’Area Chirurgica. Su un unico livello è ospitato il “Centro Cuore”, dotato di 1 sala di Elettrofisiologia, 2 sale Angiografiche e un’avveniristica Sala Ibrida: una sala operatoria integrata dove è possibile effettuare diverse tipologie di interventi di cardiochirurgia e procedure interventistiche mini-invasive.

Completano il ventaglio di funzioni tipiche legate all’emergenza-urgenza: l’Area Cerebrale, con Neurologia, Neurochirurgia e Stroke-Unit, e l’Area chirurgica, con la Chirurgia generale, Toracica e Maxillo-facciale.

Per Antonio Pastore, direttore amministrativo dell’Asl di Lecce e direttore generale facente funzioni, e per il direttore sanitario Rodolfo Rollo, «l’ultimazione dei lavori rappresenta la vera e propria consegna delle “chiavi” del DEA. Per la nostra azienda sanitaria - rimarcano i vertici dell’Asl in una nota congiunta - per la presidenza della regione Puglia e per il Dipartimento della Salute, che hanno costantemente seguito l’evolversi dei lavori, è una tappa davvero fondamentale, perché questo ospedale di nuova concezione ha tutte le caratteristiche per essere la struttura ospedaliera più moderna della Puglia e del Centrosud, in grado di competere alla pari con le migliori realtà nazionali. Ora - concludono - non resta che avviare il complesso iter di accreditamento istituzionale, che riguarda l’intera struttura, le singole unità operative e le diverse articolazioni funzionali, i percorsi assistenziali destinati ai pazienti. Nell’ambito del processo di accreditamento verranno analizzate nel dettaglio tutte le procedure di cura destinate ai pazienti e, in particolare, le attrezzature nonché l’organizzazione del lavoro. Quest’ultima sarà riportata nella carta dei Servizi, riservata ai cittadini».

 

 

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