In diretta dall'Umbria: 40 giovani con don Giuseppe al camposcuola

Quaranta giovani di Monteroni da qualche giorno sono in Umbria, a Preci (Pg), per vivere l'esperienza del camposcuola. Provengono dalla Parrocchia del Sacro Cuore e sono accompagnati dal loro dinamico parrocco, don Giuseppe Spedicato.

Ci hanno fatto dono di alcune riflessioni che qui volentieri proponiamo ai lettori di TgMonteroni.it. “Ci sono momenti – ci scrivono - nella nostra vita in cui probabilmente vale la pena fermarsi un attimo, guardarsi attorno, guardarsi dentro e, se necessario, sedersi, prendere fiato e ammirare quanto ci è posto oltre: oltre le nostre visioni ristrette, oltre il nostro modo sterile e abitudinario di vivere, oltre il nostro modo infruttuoso di sognare in grande. L’estate, lo sappiamo, è il tempo del riposo, del relax, ciò, però, non impedisce che esso diventi anche il tempo delle opportunità, il tempo per riconquistare e riappropriarsi delle opportunità che abbiamo perduto, e degli incontri ai quali abbiamo mancato”.
Poi un pensiero all'Umbria e agli esempi di santità di cui la regione è ricca: “Luoghi carichi di fascino. Immersi nel verde. Una storia ricca di emozioni. 40 giovani e ragazzi, guidati dal loro instancabile parroco don Giuseppe Spedicato, e tanta gioia di condividere, di crescere; di imparare, seppur con fatica, ad essere uomini. Cristiani convinti. Benedetto e Scolastica, Francesco, Angela da Foligno e Charles de Foucauld sono gli astri luminosi che ci accompagnano in questi giorni di silenzio e comunione, di ricerca e di meditazione, di condivisione e amicizia, di formazione e fraternità. In questi giorni di svago e impegno. Giorni per imparare ad aprirsi al mistero di una vita che se donata acquista valore e apre alla speranza di un futuro possibile; di un futuro che ha il sapore del Vangelo. Perché Cristo non vale la pena, vale la nostra vita!”.
È una gioia frizzante -  concludono esprimendo la felicità di vivere giorni di fraternità e di condivisione e la speranza di diventare segno per la loro città - quella che si sta vivendo in questi giorni, una gioia che nasce dal cuore, vissuta in semplicità: probabilmente Monteroni necessita di questa gioia particolare per ritornare a rialzare lo sguardo, per tornare a sorridere in un mondo che assomiglia ad uno dei gironi infernali di Dante. Troppe paure e timori, troppi dubbi ci costringono e avviliscono, lo sguardo generoso di questi ragazzi può essere certamente un segno di speranza e di pace in un mondo che va a rotoli”.

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