100x100 - SUPERBRAVI DI CASA NOSTRA
Ecco la “Carica dei 100”. Gli esami di maturità si sono appena conclusi. E con una serie di interviste conosciamo i “superbravi” di Monteroni che si sono diplomati con il massimo dei voti. Per scoprire insieme chi sono le giovani eccellenze: sogni, emozioni, ambizioni e passioni dei nostri “geni”. E soprattutto che cosa c’è nel futuro, tra prospettive universitarie e professionali, dei monteronesi doc che con impegno e sacrifici si sono fatti valere nel loro percorso di studi. (m.c.)

(Appello ai lettori: per segnalare gli studenti di Monteroni che hanno preso 100 alla maturità scrivete a info@tgmonteroni.it)

La carica dei 100. Massimo, la “Normale” di Pisa e i dubbi tra matematica e ingegneria

La “Carica dei 100”: seconda tappa dedicata a Massimo Quarta. Nato a Campi Salentina il 20 Gennaio 1999, vive a Monteroni. Si è appena diplomato con 100/100 al Liceo Scientifico G. Banzi Bazoli di Lecce. Ecco l’intervista.

Massimo, complimenti per il risultato, cosa porterai con te di questi 5 anni di liceo?
La scuola superiore, secondo me, è una delle esperienze più belle della nostra vita. Ti dà la possibilità di crescere notevolmente sia dal punto di vista morale che psicologico. Si impara a lavorare in gruppo, a confrontare liberamente le proprie idee, a conoscere meglio se stessi e il mondo in cui viviamo. Ma soprattutto a capire quanto sia importate la cultura per un individuo. Non potrò mai dimenticare la gita di quinto anno, i 100 giorni prima degli esami, le ricreazioni passate a festeggiare i diciottesimi e i rapporti di amore e odio con i professori (ai quali devo davvero moltissimo) e con i compagni. Solo alla fine di questo percorso realizzi quanto sia stato speciale.

Come si arriva a prendere 100?
E’ stato un traguardo molto sudato perché son sempre stato portato per materie scientifiche come matematica, fisica e chimica, ma ho sempre avuto una pecca per le materie umanistiche. Ho raggiunto questo traguardo grazie alla passione per la cultura, che mi è stata trasmessa dai professori (la mia professoressa di storia e filosofia diceva: "la cultura è ciò che ci rimane quando si è dimenticato tutto"). Tutto sommato, il risultato finale è stato dovuto al mio impegno e la costanza avuta in questi 5 anni.

Hai portato una tesina/percorso per la prova orale?
Si ho portato un percorso che ha colpito molto. Ho fatto diventare il film “A beautiful mind” di Ron Howard un argomento d’esame. E’ un biopic sulla vita di un matematico schizofrenico, John Nash. Ho collegato il tutto con la teoria dei giochi e l'equilibrio di Nash, il dilemma del prigioniero, il trattamento fisico e chimico per la cura della schizofrenia, la follia nel romanzo “Uno, nessuno, centomila” di Pirandello, il maccartismo nella guerra fredda, la pazzia del filosofo Nietzsche e della scrittrice inglese Virginia Woolf e un brano di Quintiliano sull' importanza della matematica.

Quali sono le tue passioni?
Ho moltissime passioni, in particolare quella per il calcio. Infatti lo pratico da oltre 10 anni. Poi quella per la musica, specificamente per il genere rock. Ed infine quella per l'analisi matematica e la fisica moderna, le quali si son sviluppate negli ultimi anni di scuola grazie a progetti esterni extracurriculari e studi personali.

Ed il tuo libro preferito? E l’ultimo che hai letto?
Non sono un lettore accanito, ma tra i vari libri letti il mio preferito è stato "Io non ho paura" di Niccolò Ammaniti. L'ultimo libro letto è invece "Così parlò Zarathustra" di Friedrich Nietzsche.

Mentre il tuo film preferito? E l’ultimo che hai visto?
Il mio film preferito è “Interstellar” perché oltre ad avere una trama interessante ha anche una base scientifica che si basa sulla fisica moderna relativistica, che io amo tantissimo. L'ultimo film che ho visto naturalmente è stato “A beautiful mind” sul quale ho basato la mia tesina di maturità.

Tornando al futuro, cosa ti attende adesso?
Ora spero di poter entrare alla “Normale” di Pisa nella facoltà di matematica, anche se dovrò prepararmi bene per far parte del Dipartimento. In alternativa credo di scegliere ingegneria aerospaziale o meccanica al “Politecnico” di Torino.

E dove immagini la tua vita familiare e lavorativa? Qui o altrove?
Per ora non ho le idee chiare sul futuro. Il mio sogno è sempre stato quello di fare l'astronauta o lavorare per le agenzie spaziali. Per questo ho scelto delle facoltà che hanno molto a che fare in questi ambiti prettamente scientifici. Anche se amo il Salento e sono molto legato alla mia famiglia e agli amici, immagino la mia vita familiare e lavorativa o in nord Italia, dove, ahimè, le opportunità sono maggiori, o addirittura altrove, sperando di poter ritornare spesso qui nella mia Lecce.

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