Semeraro a “La Grande Storia”: una Chiesa che non “disturba” è ininfluente

Piccoli momenti di gloria, grandi soddisfazioni in questi giorni di festa per la comunità di Monteroni. Non si è ancora infatti sopita l'eco mediatica del collegamento de “La vita in diretta” dalla “Casa della befana” con il “menestrello” Gianni Ippoliti,

pronto a strappare un sorriso ma anche capace di indurre alla riflessione che, la stessa sera, su Rai3, all'interno dell'inchiesta de “La Grande Storia”, la storica trasmissione di storia e cultura, condotta da Paolo Mieli, già direttore della Stampa e del Corriere, la voce e il volto del monteronese mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del Consiglio dei Cardinali (C9) che sta dando una mano a Papa Francesco nel lungo e faticoso processo di riforma della Curia Romana, dei vertici, cioè, del governo della Chiesa Cattolica.

Tema della lunga e appassionante puntata dell'altra sera, “La Chiesa in uscita”. Un interessante focus storico e politico sullo stile e il messaggio del pontificato di Bergoglio. Durante la trasmissione che ripercorso le tappe fondamentali del cammino di Francesco: dalle sue origini alla decisione di farsi gesuita; dall'episcopato a Buenos Aires all'elezione al soglio pontificio. Un documentato excursus che ancora una volta ha dimostrato che la “Chiesa in uscita” di Bergoglio era già nel dna di quest'uomo di Dio e del popolo. Tra le figure gigantesche che lo hanno ispirato nell'opzione per le periferie esistenziali ci sono Giovanni XXIII, Papa Roncalli, il Pontefice che intuì che per la Chiesa Cattolica era giunto il momento di voltare pagina e di recepire come risorsa i cambiamenti della modernità. Ma anche il vescovo martire di San Salvador, Oscar Romero assassinato a causa del suo impegno nel denunciare le violenze della dittatura militare del suo paese. Fu ucciso nel marzo del 1980 da un cecchino degli squadroni della morte, mentre stava celebrando la messa nella cappella di un ospedale e proclamato Beato, proprio da Papa Francesco a maggio del 2015.

Presentando il suo martiro in odium fidei, don Marcello Semeraro ha sottolineato come il martirio del vescovo del Salvador è avvenuto in un contesto di annuncio della fede: una fede che non incide sul vissuto quotidiano non “disturba” nessuno così come una Chiesa che non “disturba” nessuno è una Chiesa ininfluente e che ha scelto di ritirarsi nel privato.una Chiesa ininfluente e che ha scelto di ritirarsi nel privato.

Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale
TGMonteroni.it
Supplemento online di totemgiornale.it - Registrato al Tribunale di Lecce N° 22/2012  - Direttore Editoriale: Eleanna Bello

WebMaster: EiX.it