La lotta all’amianto-killer parte dai banchi di scuola: “Serve una rivoluzione culturale”

Nell’ambito del progetto di Educazione alla salute, promosso dal Dipartimento di Scienze della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Primo Polo di Monteroni, è stato organizzato un incontro- dibattito sul tema: Amianto: danni causati alla salute e normative vigenti”.

Un confronto promosso dal gruppo Fb “Made in Monteroni” e dalla “LILT - Sezione provinciale di Lecce” con il patrocinio del Comune di Monteroni. Ivan Bisconti e Stefano Quarta, i pionieri di quest’avventura “Made in Monteroni” targata Facebook, oggi sono orgogliosi di essersi costituiti in Comitato. Altri amici, quali Davide Rizzo, Fernando Visconti, Michele Quarta, Marianna Centonze e Carlo Colaci, hanno accolto prontamente l’invito e condiviso la bontà del progetto. Tutti hanno seguito, in maniera più attenta, diretta e documentata alcuni tra i problemi del nostro territorio, soprattutto ciò che riguarda la salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica, creando spesso collaborazioni "interessanti". L’impegno profuso in questi mesi si è tradotto in momenti di aggregazione culturale, attraverso il coinvolgimento di tutta la cittadinanza su più fronti, così da lanciare un messaggio positivo e sostenere un’identità cittadina ormai logora e sfiancata: una sorta di officina civica. Così l’altra sera, dopo i saluti della dirigente scolastica Maria Rosaria Manca e dell’assessore alla cultura Antonio Madaro, si è realizzato un momento importante di condivisione e di apprendimento grazie agli interventi degli alunni delle prime classi della scuola secondaria e dei relatori, che hanno fatto comprendere la pericolosità dell’amianto e l'urgenza di porre subito rimedio, attraverso l'impegno di tutti. Di “mesotelioma pleurico” si muore; nel 2020, è stimato, ci sarà il picco massimo di persone che contrarranno questa terribile patologia oncologica.

Il concetto da ribadire, è che purtroppo, grandi e piccini, siamo tutti esposti a tale rischio, perché l'amianto, come può costatare chiunque, è disseminato ovunque, entra nei polmoni e non lascia scampo. A riprova di quanto detto, basta salire sulla terrazza di casa nostra e guardare intorno e si scoprirà l’autenticità di quanto affermato. Certamente non è possibile cambiare l'impatto culturale nel breve termine, essendo diffusa una mentalità che ci porta a rimanere chiusi in casa, anche quando ci sono temi d’interesse comune; bisogna partecipare, bisogna esserci, aprirsi agli altri. Tutti sono impegnati pensare esclusivamente ai propri interessi. Tra i relatori si è potuto ascoltare l’intervento del medico Mario Bisconti, già direttore responsabile del reparto di Pneumologia 1 dell’ospedale di San Cesario di Lecce: “Nel 1960 è stata descritta per la prima volta la stretta connessione fra amianto e mesotelioma pleurico. Nel nostro paese, la maggiore produzione dei manufatti di amianto è avvenuta tra 1960 ed il 1990, in corrispondenza del boom economico. Ma solo nel 1992 - ha spiegato il dottore Bisconti - ne viene vietata la produzione ed il commercio. Il periodo di latenza, che intercorre fra esposizione all’asbesto e comparsa della malattia, è di venti anni ma può durare quaranta o più ed il Mesotelioma può passare per lungo tempo inosservato. La sintomatologia soggettiva di esordio della patologia è una dolenzia vaga al torace che va peggiorando. Successivamente compaiono affanno, tosse secca e stizzosa, stanchezza, calo ponderale. La Radiografia del Torace può mostrare versamento pleurico unilaterale, aprendo la strada ad una diagnosi istologica di certezza”.

L’intervento del comandante della Polizia Municipale di Monteroni, il capitano Patrich Sorge, ha evidenziato la disciplina sanzionatoria: “Atteso che sono stati stimati come prodotti e commercializzati più di tremila manufatti contenenti amianto, e in un arco temporale di trenta anni, atteso che sono chiare ed evidenti le problematiche alla salute umana occorre iniziare una rivoluzione culturale per affrontare la lotta all’amianto. È una battaglia - ha affermato il responsabile della Polizia locale - che abbraccia la sfera delle problematiche sanitarie e non può non interessare un attento piano culturale perché una sana bonifica sia mezza in atto. “No” all’abbandono indiscriminato, no per le innegabili sanzioni cui si può andare incontro, “no” soprattutto per il rispetto dell’ambiente, che è di tutti”. La dottoressa Francesca Pati, responsabile della Seap (Società Europea Appalti Pubblici), ha lanciato un forte messaggio ai presenti: “La mia Società, con sede in Monteroni da anni, è impegnata nell’attività di rimozione e smaltimento amianto. Ditta in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie, effettua sopralluoghi gratuiti per valutare lo stato dell’eternit e fornire indicazioni riguardanti lo smaltimento. Rimuovere l’amianto - ha evidenziato - è un’attività che richiede conoscenza dei rischi per sé e per gli altri e soprattutto conoscenza della normativa vigente, al fine di limitare ed evitare dispersione di fibre dannose per tutti. Vi invitiamo pertanto a valutare con molta attenzione l’azienda che incaricherete per la bonifica, curandovi di farvi rilasciare documentazione attestante l’avvenuto smaltimento”. Ma il tema coinvolge tutti i cittadini di Monteroni che devono attuare comportamenti sani per tutelare la salute propria e quella degli altri. 

Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale
TGMonteroni.it
Supplemento online di totemgiornale.it - Registrato al Tribunale di Lecce N° 22/2012  - Direttore Editoriale: Eleanna Bello

WebMaster: EiX.it