Scuola e legalità, nel Laboratorio urbano i “100 passi” dei ragazzi contro la mafia

“Dovete iscrivervi tutti al partito delle cellule sane”. Questo è stato l’invito del magistrato Alberto Maritati, già senatore della Repubblica, rivolto ai numerosi presenti all’inaugurazione della mostra “I nostri Cento Passi” presso l’Open Space Hopera di piazza Falconieri a Monteroni.

L’istituto comprensivo Primo polo e l’istituto comprensivo “Vittorio Bodini” insieme all’Amministrazione Comunale hanno voluto promuovere una settimana a favore della legalità al fine di sensibilizzare le nuove generazioni nell’attuare comportamenti sempre corretti sin dai piccoli gesti.  La mostra propone cento passi realizzati dalle oltre quaranta scuole aderenti alla rete “Veliero Parlante” nell'anno scolastico 2015-16; tra tutti gli elaborati realizzati dagli alunni, reduci da un percorso che li ha resi consapevoli dell’imprescindibile necessità di promuovere la legalità e la lotta alla mentalità mafiosa, si sono potuti evidenziare frasi e disegni inerenti il tema e presentati all’interno di questo itinerario ricco di riflessione e soprattutto d’impegno civile; il tutto è divenuto anche un pregevole volume che diventa, nelle mani del lettore, uno scrigno in cui si può ritrovare l’affermazione di sani comportamenti nel ricordo della fatidica distanza che separava la casa di Peppino Impastato da quella del boss Badalamenti.

L’intervento d’apertura del Coro del Primo polo ha immediatamente catturato l’attenzione del pubblico attraverso due brani: “Cento Passi” dei Modena City Ramblers e “Pensa” di Fabrizio Moro. Il vicesindaco di Monteroni Sonia Martino ha desiderato sottolineare una frase di Paolo Borsellino: “Purtroppo i giudici possono agire solo in parte nella lotta alla mafia. Se la mafia è un’istituzione antistato che attiva consensi perché ritenuta più efficiente dello stato, è compito della scuola rovesciare questo processo perverso, formando giovani alla cultura dello stato e delle istituzioni”. Il concetto è stato ripreso ed ampliato dal sindaco di Arnesano, Emanuele Solazzo, che si è soffermato sulla concreta partecipazione della sua amministrazione, “vicina alla crescita morale e umana del mondo della scuola”.

É la concretezza il vero obiettivo che deve perseguire la politica contro l’illegalità!”: così ha concluso il suo intervento il vicesindaco di Copertino Laura Alemanno che ha energicamente indicato tanti esempi reali che tracciano la giusta strada intrapresa dalla sua Città. La dirigente scolastica del Secondo polo, Lory Natale, ha ricordato l’emozionante incontro con Rita Borsellino tenutosi a Palermo e ha esortato tutti: “Giorno dopo giorno, passo dopo passo, attraverso semplici condotte si può costruire una società fondata sulla legalità”. Ornella Castellano, preside del “Falcone” di Copertino, scuola capofila delle rete “Veliero Parlante”, ha focalizzato l’attenzione nell’analizzare i piccoli comportamenti associati all’illegalità, “apparentemente insignificanti ma che corrodono lentamente la morale”. “Ogni manifesto della mostra è un impegno in cui noi ci crediamo e lo dedichiamo a «Libera»”; infatti, tale mostra sarà inserita nel catalogo dell’importante associazione, prima citata, affinché tutti possano “essere contaminati e ammalati di legalità”; Castellano ha voluto ribadire, infine, il concetto di resilienza: “la possibilità di non cadere in un destino segnato”.

L’intervento del magistrato Alberto Maritati è scaturito dal “pilastro della nostra Costituzione: il servizio”; ha poi ribadito che “non esiste un potere come forza”. Nel momento in cui tale concetto non si realizza nella società, la mafia ne prende il sopravvento; “la mafia è come la gramigna! Dove non c’è cultura, dove lo Stato latita, questa pericolosa organizzazione cresce forte e rigogliosa”. Ha sottolineato ancora che “la mafia ha bisogno di un terreno adatto affinché funzionari, politici, imprenditori facciano parte di un sistema corrotto in tutte le sue forme. Ecco la funzione della scuola: quest’importante istituzione deve diffondere la vera cultura sin dall’infanzia”. Maritati si è quindi soffermato su tale concetto poiché “solo le nuove generazioni possono ribaltare la degenerazione del corpo sociale”; ha paragonato la società al corpo umano ed ecco l’invito rivolto a tutti affinché possano iscriversi al “partito delle cellule sane”.

Così ha concluso la Dirigente Scolastica del Primo Polo Maria Rosaria Manca: “La mostra de «I nostri Cento passi verso la legalità», ha risvegliato nei nostri alunni un senso di cittadinanza, per me inimmaginabile alla vigilia. La partecipazione alla serata inaugurale con un coro di voci e strumenti carichi all'inverosimile, ha suggellato una voglia di riscatto che apre il cuore ad una stagione nuova di civiltà! Ce lo auguriamo! mentre voglio ricordare con emozione l'estemporanea di pittura realizzata dai nostri ragazzi nel pomeriggio del 23 su di una tela che essi hanno chiamato di Penelope, sulla quale ciascuno ha disegnato il suo passo verso la legalità attraverso il ricordo dei giganti: Falcone, Borsellino, Peppino Impastato, Renata Fonte, Don Tonino Bello! Su di un tratto di tela ho letto questa frase: «I draghi si possono sconfiggere!». E' un auspicio che nasce dalla consapevolezza di essere chiamati a costruire, da protagonisti, una nuova società fondata sul diritto più che sul privilegio, sulla giustizia più che sull'arroganza! Ragazzi non spegnete questi sogni!”

FOTO DI ALESSIO CARROZZO

 

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