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La Carica dei 100. L’Aurora di una nuova avventura: dal Virgilio al camice bianco

La “Carica dei 100”: settima tappa dedicata a Aurora Rizzato. Nata a Lecce il 26 Luglio 1998, vive a Monteroni. Si è diplomata con 100/100 al Liceo Classico Virgilio di Lecce. Ecco l’intervista.

Aurora, complimenti per il tuo risultato, cosa porterai con te di questi cinque anni?
Sono stati anni bellissimi. Ho trovato nella mia scuola una seconda famiglia, un luogo in cui crescere serenamente e imparare cose nuove giorno dopo giorno. I professori mi hanno sempre appoggiata in qualsiasi decisione: hanno condiviso con me gioie e dolori, mi hanno supportata in qualsiasi momento. Grazie a loro ho imparato a credere di più in me stessa. Tutti loro, indistintamente, sono stati importanti nel mio percorso di studi.        

Come si arriva a prendere 100?
Forse la risposta può sembrare banale, ma credo che sia la più sincera: bisogna studiare tanto. Bisogna fare propri tutti i concetti. E soprattutto bisogna studiare con passione e intelligenza. Spesso dicevo ai miei genitori "non ce la farò mai!", ma nonostante questo continuavo a studiare e a non arrendermi. Secondo me è questa la chiave del successo: non demordere.  

Hai presentato una tesina/percorso per la prova orale?
Ho incentrato la mia tesina sul “mare”. Come metafora delle scelte che tutti noi siamo chiamati ad affrontare nel corso della vita. Il titolo era "le scelte infinite, l'infinito mare".  Attraverso i testi di autori della letteratura greca, latina ed inglese ho supportato la tesi dell'indecisione dell'uomo ed ho collegato l'immagine di tale indecisione a quella del mare. Quest'ultimo, infatti, suscita bellezza agli occhi di chi lo guarda, ma allo stesso tempo sgomento e terrore, perché la sua infinità è tale da far sentire l'uomo piccolo rispetto al resto del mondo. Infine, ho voluto contestualizzare il percorso di studi con la mia vita, presentandomi come piccola di fronte alle scelte che mi aspettano dopo il liceo. Ma facendo capire di essere pronta per affrontarle.

Quali sono le tue passioni?
Adoro leggere. Ho sempre amato i libri e mi è sempre piaciuto leggerli la sera. Durante il giorno non riesco a leggere perché mi distraggo molto facilmente. Mentre di sera è come se mi chiudessi in un mondo tutto mio.

Ed il tuo libro preferito? E l’ultimo che hai letto?
l mio libro preferito è "Oceano mare" di Alessandro Baricco. Sostanzialmente l'autore afferma che ognuno di noi ha bisogno di sogni per vivere. E’ la storia di 140 uomini francesi naufragati in mare e in cerca di una disperata salvezza. Amo il modo in cui è descritto il mare: fonte di salvezza da un lato e massacro dall'altro. Concetto che ho riportato poi nella mia tesina. L'ultimo libro che ho letto è "Marcovaldo" di Italo Calvino.

Mentre il tuo film preferito? E l’ultimo che hai visto?
Non sono appassionata di cinema e lo devo ammettere. Forse questo è uno dei miei tanti difetti. Se dovessi però scegliere un film che mi ha particolarmente colpita forse risponderei "Dirty dancing" . Sono una ragazza molto sensibile e tendo a collegare una semplice cosa, come il personaggio di un film, alla mia esperienza personale. La protagonista del film è una donna forte che nonostante i pregiudizi dei genitori, lotta per ciò che ama: la passione per il ballo. Può essere considerato un film incentrato semplicemente su una storia d'amore. Ma secondo me non è così: il vero messaggio è quello di inseguire le proprie passioni a prescindere dal giudizio della gente. L’ultimo che ho visto è “l’attimo fuggente”.

Tornando al futuro, cosa ti attende adesso?
A settembre affronterò il test per l'università di Medicina. È una strada lunga ed impegnativa, che richiederà sacrifici, ma sono pronta ad affrontarla.

Cosa vorresti fare da grande?
Vorrei diventare un medico che abbia la sensibilità di un grecista vero e la "spigliatezza di uno scienziato". E specializzarmi in ginecologia o cardiologia. 5 anni fa mi trovai ad affrontare una decisione importante, quella della scelta del liceo: ero indecisa tra il liceo classico ed il liceo scientifico. Mio zio, un medico, mi guardò e mi disse: "se il tuo sogno è quello di diventare una dottoressa, il liceo classico è ciò che fa per te". Mi piace l'idea di dover studiare per fare del bene alla gente.   

E dove immagini la tua vita familiare e lavorativa? Qui o altrove?
La mia vita famigliare e lavorativa la immagino qui assolutamente. Ho trascorso la mia infanzia a Roma e, nonostante questo, ho sempre ritenuto il Salento la mia vera casa. Anche se al Sud le opportunità lavorative sono di meno rispetto al Nord, ho fiducia nella mia terra e non mi allontanerei per nulla al mondo.

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