La Natività svelata dall’arte: Marco Mariano tra i cinque artisti della seconda edizione di “Praesepe”

La Natività raccontata dall’arte. C’è anche il giovane scultore monteronese Marco Mariano tra i cinque artisti che partecipano alla seconda edizione di “Praesepe”, esposizione di arte contemporanea allestita presso il Palazzo Marchesale di Arnesano.

L’inaugurazione si terrà quest’oggi, 23 dicembre, alle 19. E la mostra sarà aperta al pubblico fino al 22 gennaio. La galleria accoglierà le installazioni di Mariano e di altri quattro noti artisti: i salentini Pantaleo Musarò, Salvatore Sava e Salvatore Spedicato, mentre l’unica presenza femminile è quella di Chiara Tubia, un’artista eclettica di origini veneziane.

L’esposizione, promossa dal Comune di Arnesano col patrocinio dell’Università del Salento, sarà corredata da un catalogo Edizioni Esperidi con i testi critici di Massimiliano Cesari (curatore della mostra) e Chiara Romano.

“Praesepe” torna quindi ad indagare il tema della Natività attualizzandolo e  proponendo specifiche riflessioni legate all’uomo e alla società. Comunità, integrazione, identità collettive e individuali, identità ambientale sono solo alcuni degli aspetti sottesi che emergono attraverso il tradizionale scenario natalizio.

Gli artisti coinvolti quest’anno hanno sviluppato, infatti, attraverso poetiche figurative e linguaggi differenti, il concetto di identità, alquanto discutibile in un’epoca dominata da omologazione e spersonalizzazione. Identità che cercano di sopravvivere in un processo di globalizzazione sempre più soffocante.

Il progetto ha la precisa finalità di promuovere i linguaggi contemporanei e le loro implicazioni comunicative, con il coinvolgimento di cinque personalità diversissime (alcune delle quali operanti sul territorio da decenni), che si confronteranno in un contesto che offre contemporaneamente diverse prospettive, generazionali e artistiche.

Il monteronese Marco Mariano (che insieme a Musarò ha preso parte anche alla prima edizione dell’evento) presenta l’installazione “Cattedrale” con la quale propone, all’interno di una costruzione materiale e ideale, una serie di letture di identità declinate su scala socio-culturale.

Pantaleo Musarò espone “Il mio volto”, un progetto fotografico focalizzato sulla pluralità di punti di vista spesso condizionati dalla cultura di appartenenza e da preconcetti.

Salvatore Sava affronta con l’installazione “Aleurodidi” lo spinoso tema dell’identità ambientale violata da fenomeni naturali ma anche da pratiche invasive o da mancate valorizzazioni territoriali dovute alla globalizzazione.

Salvatore Spedicato espone, invece, le opere “Neofita” e “Ulivicidio”. La prima si ricongiunge al tema sacro del Natale, la seconda è un omaggio che l’artista offre al territorio salentino brutalmente colpito dalla xylella.

Mentre, Chiara Tubia ha progettato l’installazione “Is that what we call identity?” legata alla ricerca di un’identità individuale e collettiva che vada oltre il concetto di maschera.

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