entrambi cinquantenni monteronesi. La sentenza ha ribaltato la decisione di primo grado che aveva condannato i due ad una pena di cinque anni e mezzo per bancarotta fraudolenta.
I fatti risalgono al 2004 e si riferiscono al fallimento della azienda tessile "Euroconfezioni". Secondo l’accusa Cucurachi e Favale avrebbero distratto alcuni beni dell’azienda perché non finissero ai creditori. In Appello il Procuratore Generale D'Amato aveva richiesto la riduzione di un anno della pena. Ma i giudici dopo aver studiato e anlizzato le carte fornite dal collegio difensivo (Francesco Tobia Caputo, Massimo Manfreda e Viviana Labbruzzo) e la perizia di parte del consulente Cesare Bortone hanno ritenuto i due imputati non colpevoli.