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Evade dai domiciliari, ma viene scoperto: processato per direttissima e condannato

Evade dai domiciliari, ma i carabinieri lo scoprono. E un uomo di Monteroni finisce a giudizio per direttissima: per lui una condanna a 1 anno e 2 mesi e l’immediato ritorno in carcere. Nuovi guai per il monteronese Fabio Marzano, di 48 anni.

L’uomo - noto alle forze dell’ordine ed alle cronache locali poiché pregiudicato anche per reati contro il patrimonio - era sottoposto alla misura della detenzione domiciliare per spaccio di stupefacenti.

 E sebbene fosse ristretto ai domiciliari, mercoledì sera i carabinieri della stazione di Monteroni, diretti dal luogotenente Giordano Protopapa, lo hanno sorpreso mentre tornava da un giro in paese e precisamente da noti luoghi di ritrovo per lo spaccio della droga.

Tutto è cominciato quando i Carabinieri, durante i controlli eseguiti nel primo pomeriggio di mercoledì, non lo hanno rintracciato né presso la sua abitazione, né sul luogo di lavoro (un panificio che sorge nel centro di Lecce) e per il quale usufruiva di specifici permessi: tuttavia, l’altro ieri l’attività era rimasta aperta solo per il turno di mattina.  

Il 48enne ha deciso tuttavia di avvalersi di una “libera uscita”. Ma dopo prolungate ricerche, è stato fermato nell’abitato di Monteroni mentre era di ritorno a casa. E i motivi accampati circa la sua evasione dagli arresti domiciliari non hanno tuttavia trovato alcun riscontro. Della violazione compiuta è stato informato il pm di turno, Stefania Mininni, che ha quindi disposto il trasferimento dell’uomo presso la Casa circondariale di Lecce.

L’evasione dai domiciliari gli è costata cara: Marzano è finito subito alla sbarra. Ieri mattina, infatti, si è svolto davanti al Tribunale di Lecce il giudizio direttissimo. Il 48enne è stato riconosciuto colpevole ed è stato condannato alla pena di 1 anno e 2 mesi di reclusione con il contestuale ripristino della custodia cautelare in carcere.