Raid basket. Storino: “Una violenza che non ci appartiene”. Guido: “Comune parte civile”

Il Comune di Monteroni  è pronto a costituirsi parte civile nel caso in cui - si spera - l’inchiesta sul pestaggio del Palazzetto dello sport dovessero sfociare in un processo contro chi ha fatto irruzione con spranghe e bastoni durante il derby di basket tra Monteroni e Taranto.

Un’idea che è stata sposata dal Consiglio comunale, che si è riunito venerdì sera a Palazzo di Città.  Maggioranza e opposizione si sono trovati d’accordo su questa iniziativa lanciata dal capogruppo di “Volontà Popolare”, Lino Guido: un’iniziativa mirata a chiedere a quei violenti, che sono entrati in azione incappucciati e che hanno preso a bastonate i tifosi del Taranto, il risarcimento dei danni d’immagine arrecati alla comunità monteronese”. E se la costituzione in giudizio è ancora di là da venire, le indagini però continuano a ritmo serrato.

Guido ha chiesto inoltre al primo cittadino di unirsi al ricorso che sarà presentato dalla Npm e inviare una nota alla Federazione italiana della Pallacanestro per chiedere l’annullamento della pena comminata dal giudice sportivo che ha squalificato per tre giornate il parquet del Monteroni.

Ferma la presa di posizione anche del sindaco Angelina Storino che ha proposto un documento unitario dell’intero Consiglio contro il raid accaduto nel Palazzetto: “Un deplorevole atto di violenza che non ci appartiene e non deve appartenerci” e che abbiamo “l’obbligo morale ed istituzionale di condannare”.

In Consiglio, il primo cittadino ha sottolineato come “l’incursione violenta di ultras, che ha generato negli spettatori paura, confusione e smarrimento” sia avvenuta, mercoledì sera, proprio mentre la comunità e le istituzioni del territorio, assieme alle associazioni, al procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, all’associazione libera con don Raffaele Bruno, tutti insieme erano uniti in una marcia della legalità contro tutte le mafie, la criminalità organizzata e le violenze in genere”.
Quindi ha aggiunto: “Ecco, io condanno questo agire che non ci appartiene, in quanto da sempre Monteroni, città vocata alla allo sport, non ricorda azioni di questo tipo. E questo agire - ha affermato Storino - non dovrà mai appartenerci perché le famiglie, le scuole, le istituzioni lavorano e lavoreranno per creare cittadini attivi, partecipi, consapevoli, liberi, che costituiscano una società giusta, solidale e pacifica”.

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