Agguato in un negozio di Copertino: colpi di pistola contro Roberto Giancane

Un agguato in piena regola, a colpi di pistola. Un tentato omicidio. È accaduto intorno alle 18,45 in via Piave a Copertino. Nel mirino è finito Roberto Giancane, 44 anni, di Monteroni, già noto alle forze dell’ordine e con alle spalle alcune condanne già scontate per rapina, estorsione, stupefacenti e favoreggiamento.

Lo hanno raggiunto nel negozio di mobili d’antiquariato-mercatino dell’usato  “Di tutto un po’”, un’attività di proprietà della compagna di Giancane. I sicari hanno premuto il grilletto più di una volta: hanno fatto fuoco tentando di ammazzare il 44enne.

Giancane, conosciuto col nomignolo di “Nocciolina”, si trovava nell’esercizio commerciale ed è stato raggiunto da uno o forse due proiettili nel basso torace. 

L’uomo è stato condotto nel vicino ospedale “San Giuseppe” di Copertino in codice rosso. E ora si trova in sala operatoria per un delicato intervento chirurgico all’addome. Le sue condizioni sono gravi.

Il 44enne viveva su una sedia a rotelle. Era rimasto invalido a seguito di un altro precedente agguato subito a Monteroni, di fronte all’ingresso del cimitero, nel maggio del 2002, mentre vendeva frutta e verdura: Giancane in quel caso scampò miracolosamente alla morte.

Nell’agosto del 2011, il pregiudicato subì un altro attentato, sebbene meno grave: si trattò di una intimidazione. Quattro pistolettate esplose di notte contro la porta di casa, a Monteroni.

Sul luogo del tentato omicidio sono intervenuti i Carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche insieme al pm di turno Emilio Arnesano.

I sicari sono giunti sul posto a bordo di un’auto che poco dopo l’agguato è stata data alle fiamme in una zona di campagna, nei pressi della provinciale Leverano-Nardò.

Il commando di fuoco ha aspettato il momento opportuno, quando la via era sgombra di passanti, per entrare in azione. Nessuno, a quanto pare, ha scorto nulla.

“Ero nel mio negozio e non ho visto alcunché, all’improvviso ho sentito soltanto dei colpi. E ho pensato che fossero petardi. Qualche secondo dopo, ho udito il rumore di un’auto che sgommava e che si allontanava a tutto gas”, racconta una fioraia che ha la sua rivendita accanto al negozio dove si è consumato il tentato omicidio.

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