Fiamme notturne. Se ne parli in un consiglio comunale monotematico

Si è appena “spento” un settembre di fuoco per Monteroni. Le fiamme per ben quattro volte, nel giro di due settimane (gli ultimi due roghi in solo ventiquattr'ore), hanno distrutto alcuni veicoli e qualche mezzo meccanico, complessivamente nove gli automezzi andati in fumo.

Di notte. Probabilmente episodi incendiari tutti di origine dolosa. Come dar torto al nuovo comandante dei Vigili del fuoco di Lecce, l'ing. Bernardo, che nei giorni scorsi, rispondendo ad una domanda sugli incendi d'auto, aveva dichiarato alla stampa: “Provengo da un luogo (Vibo Valentia ndr) dove la media delle vetture date alle fiamme ogni notte è di due o tre. Non molto distante dal trend del Salento. È un fenomeno antropico, difficilmente si tratta di un incendio accidentale. Accidentale è il rogo del veicolo in corsa, ma che prenda fuoco quando è in sosta è davvero poco probabile. È chiaro che, il più delle volte, il fuoco si propaga talmente tanto, da cancellare ogni traccia. E a quel punto, non essendoci indizi, la natura dell'incendio resta incerta”.

Nulla di nuovo rispetto ai sospetti di tutti (delle forze dell'ordine in primis), per carità. Ma, al di là dell'ovvietà del pensiero dell'ingegnere, aver paragonato il trend del Salento a quello calabrese merita una qualche riflessione e soprattutto una presa di coscienza accompagnata da qualche azione di prevenzione e di contrasto.

Tutto sommato, Monteroni sta attraversando un periodo di pax che quasi aveva riposto nel cassetto i brutti ricordi degli anni “difficili”. La lotta alla criminalità locale ha portato i suoi frutti ed episodi di ritorsione - come con ogni probabilità saranno stati gli ultimi - avevano smesso di ripetersi con una cadenza così preoccupante. Quasi ad orologeria. Più o meno tutti riferibili ad attività imprenditoriali. Anche se, a prima vista, non tutti associabili tra loro.

Cosa succede? Come ri-leggere i fatti degli ultimi giorni? Nessun prematuro allarmismo. Troppo presto per riaprire quel cassetto. Ma è bene pure che non si receda da quel livello di allerta minimo, necessario ad evitare che il fenomeno diventi il presagio di nuovi tempi peggiori.

Sappiamo bene che le forze dell'ordine - nonostante i numeri risicati - sul territorio sfiorano l'impossibile pur di garantire l'incolumità dei cittadini e degli operatori commerciali ma, forse, in questo momento, avrebbero bisogno di un sostegno maggiore. Per questo sarebbe auspicabile che l'Amministrazione guidata dal sindaco Storino sieda al più presto intorno ad un tavolo, magari in un Consiglio omunale straordinario monotematico, oltre ad investire della questione il Prefetto e il Comitato che presiede a livello provinciale all'ordine e alla sicurezza.

La sequenza dei fatti notturni dell'ultimo mese richiederebbe l'accensione di un faro. Possibilmente a basso voltaggio ed evitando di abbagliare: prevenire - passi per questa volta l'analogia con i problemi di salute - è sempre meglio che curare. Con tanti ringraziamenti dalla comunità tutta.

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