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Parla Pallara: "Entusiasti come il primo giorno". La Futura spegne la decima candelina

10 anni di Futura Monteroni: l’associazione sportiva monteronese festeggia in casa lo storico traguardo. Mister Antonio Pallara: “Uniti ed entusiasti come il primo giorno”.

Dall’1 settembre 2008 al 1 settembre 2018. La Futura Monteroni taglia il traguardo dei 10 anni di attività. Un grandissimo risultato per una società sportiva che ha sempre lavorato bene fin dal primo giorno di insediamento, imponendosi sin da subito sul territorio monteronese ed affermandosi negli anni successivi anche a livello nazionale. Ora la Futura è una realtà ormai consolidata, ma prima di arrivare a tutto ciò è stato necessario un grande lavoro di squadra. A raccontarcelo in un’intervista esclusiva è stato mister Antonio Pallara, uno dei soci fondatori.

Mister, complimenti innanzitutto per il traguardo storico, ci può dire come è partito il progetto “Futura Monteroni”? Da dove nasce la voglia di aprire una scuola-calcio?

Iniziò tutto quasi per gioco. Il calcio ha sempre fatto parte delle nostre vite. Molti di noi lo hanno praticato a livello dilettantistico ed anche professionistico. La voglia di creare qualcosa di nostro c’è sempre stata. Diciamo, però, che farlo a Monteroni è stata una vera e propria sfida. Questo perché all’epoca bisognava ripartire praticamente da zero: molto compaesani non ci credevano e pensavano che stessimo azzardando un po'. Ma noi non abbiamo mai dato retta a queste voci ed abbiamo provato a dar vita al nostro sogno. Così, in un’associazione composta da 20 soci, decidemmo di fondare la Futura. Ed oggi, a distanza di un decennio, siamo sempre gli stessi.

Che impatto ha avuto la società durante i primi anni? Monteroni ha appoggiato sin da subito il vostro progetto?

Il primo anno abbiamo avuto solo 22 iscritti. E siamo riusciti a partecipare soltanto a due campionati con i pulcini, ottenendo discreti risultati. La stagione successiva, invece, fu un boom: superammo da subito le 100 iscrizioni. Da allora il progetto è andato a gonfie vele. Ad oggi, dopo 10 anni, contiamo quasi 300 tesserati. Ed oltre ad avere l’appoggio dei monteronesi continuiamo ad avere anche quello proveniente dai diversi paesi della provincia come Lecce, Copertino, Carmiano, Arnesano Porto Cesareo, Leverano ecc. Un risultato eccezionale.

Avete una strategia precisa per valorizzare al meglio tutti questi giovani?

La strategia migliore è quella di allenarsi duramente e lavorare sodo. Diciamo che il nostro primo obiettivo è quello di far divertire i ragazzi. Il calcio è aggregazione, svago e divertimento. Poi se qualcuno mostra capacità superiori alla media facciamo il possibile per assicurarli la giusta visibilità. La prima squadra, che oggi milita in prima categoria, è nata anche per questo: abbiamo un team composto da giovani dai 17 ai 21 anni. L’età media più giovane del campionato. Oltre a ciò, la nostra società è ormai attenzionata da molti osservatori. Poche settimane fa, ad esempio, un nostro giovane è passato al Sassuolo, che lo ha visionato per mesi prima di prelevarlo. Prima ancora, abbiamo portato molti dei nostri per fare provini al Parma, Avellino ecc. Sono soddisfazioni immense per noi.

Quali sono stati i maggiori risultati raggiunti di questi anni?

Ce ne sono stati tanti. Se parliamo di meriti sportivi è impossibile non nominare la partecipazione ai campionati regionali. Monteroni non prendeva parte a questo torneo da tantissimi anni. Poi la fantastica vittoria al torneo nazionale di Pisa: ci siamo confrontati con squadre provenienti da tutta Italia come Juventus, Inter, Milan, Roma e l’abbiamo spuntata con i Pulcini. Primo gradino del podio per una società proveniente da un piccolo paesino del Salento. Una cosa impensabile.

Ricorda, invece, un aneddoto particolare? Qualcosa che vi ha fatto capire di essere entrati veramente nel cuore della vostra comunità?

 Certo che si. Tempo fa, come qualcuno ricorderà, siamo stati vittima di un furto. Alcuni ignoti portarono via, tra le altre cose, un defibrillatore. Un oggetto molto costoso, necessario ed obbligatorio per tutte le società sportive. Oltre ad aver rotto i vetri, messo in subbuglio delle stanze ed aver rubato varie cose, ci saremmo dovuti caricare anche le spese dell’oggetto più costoso. Eravamo nello sconforto. Poi successe qualcosa di meraviglioso. Dopo aver reso pubblico il fatto e denunciato tutto ai carabinieri, siamo stati letteralmente assaliti di telefonate, messaggi e visite al campo: la gente voleva contribuire economicamente alle spese del defibrillatore. Una comunità intera stava organizzando collette e raccogliendo denaro. Per noi. Eravamo commossi. Un giorno, poi, venne al campo un signore, che ha deciso di mantenere l’anonimato, per donarci l’intera somma per comprare un defibrillatore. Non sapevamo che dire. Nel ringraziarlo, quindi, abbiamo dovuto restituire indietro ogni centesimo consegnatoci dai nostri sostenitori: con la somma totale ne avremmo potuti comprare anche dieci. Dal fatto negativo è venuto fuori un momento di solidarietà stupendo. Credo che ce lo porteremo sempre con noi: per tutti i successivi anni della nostra vita.

La domanda allora sorge spontanea: come si vede la Futura tra altri 10 anni?

Ci vediamo dirigenti. L’obiettivo è quello di consegnare le nostre squadre nelle mani di istruttori speciali da noi selezionati. Mi spiego meglio. Ci sono dei ragazzi che hanno iniziato a giocare con noi sino dal lontano 2008. E dopo dieci anni sono ancora qui. In pratica, possiamo dire di averli cresciuti. Alcuni di essi, da ormai un po' di tempo, ci affiancano già negli allenamenti. E’ un modo per imparare il mestiere. Per ora diamo anche un piccolo rimborso mensile, più in là, invece, per loro potrà essere un vero e proprio lavoro. Quindi vorremmo continuare a gestire la società da dirigenti ma lasciare le chiavi del gioco ai nostri ragazzi più fidati. Un altro obiettivo che abbiamo da parecchio tempo è quello di prendere in gestione in campo di Monteroni per almeno 20 anni, per poter realizzare un centro sportivo munito di manto erboso, palestra e tanto altro. Ovviamente chiediamo una gestione ventennale perché vorremmo fare tutto a nostre spese per poi tentare di far rientrare gli investimenti. Sarebbe la ciliegina sulla torta. E sarebbe anche un orgoglio per il nostro paese, perché darebbe ancora più lustro a questa società. Abbiamo rifiutato tante affiliazioni in questi anni. Tante squadre come Sassuolo, Atalanta, Avellino ci hanno chiesto di acquisire la nostra realtà: noi abbiamo sempre rifiutato. Vogliamo essere la Futura Monteroni. Sempre e soltanto la Futura Monteroni. Ma abbiamo bisogno del supporto di tutti, soprattutto del paese per continuare questa nostra avventura. Una giovane avventura. Perché, come detto in precedenza, nonostante dieci anni siano volati in fretta, per noi è solo l’inizio. Ci sentiamo ancora dei ragazzini: con l’entusiasmo e la voglia del primo giorno.