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Antonio Paladini, il Muay Thai e il sogno olimpico: dure le selezioni ma io sono pronto

Antonio Paladini è un giovane monteronese appassionato di Muay Thai, tipologia di arte marziale nata in Thainlandia nel lontanissimo 200 A.C. Passione che, tuttavia, nel tempo si è trasformata in una vera e propria professione.

Il 26enne, negli anni, ha infatti maturato una tecnica tutta individuale ed uno stile personale che gli hanno consentito di vincere per ben tre volte consecutive il titolo nazionale di categoria. Senza ombra di dubbio uno dei maggiori talenti di casa nostra. E tutto ebbe inizio dopo aver raggiunto la maggior età: “Avevo 18 anni – afferma Antonio - quando mi approcciai per la prima volta al mondo del Muay Thai e fu subito amore a prima vista. Questo sentimento scaturì dalla voglia di imparare una delle arti marziali più antiche e complete del mondo e dall’utilità di sapermi difendere in caso di aggressione. Ai più, la disciplina, è conosciuta come “l’arte delle otto armi", perché consente ai due contendenti di utilizzare combinazioni di calci, pugni, gomitate e ginocchiate. Ed io mi diverto un mondo a fare ciò”.

Approfondendo le conoscenze inizia quindi ad entusiasmarsi davanti alle gesta dei grandi campioni del calibro di Buakaw Banchamek, Yodsanklai Fairtex, Thempnimit Sitmonchai, “numeri uno” Thainlandesi, dove il Muay Thai è sport nazionale: “sono delle leggende – continua Antonio - dei punti di riferimento assoluti. Anche caratterialmente. Non bisogna dimenticare, infatti, che questa disciplina oltre al fisico forgia anche il carattere. Fa sentire le persone più sicure e più fiduciose. Inoltre è anche un buon rimedio per scaricare lo stress e le energie negative”. Ed è anche grazie a questa determinazione che Antonio ha raggiunto il titolo di campione nazionale nel 2013, 2014, 2015 nella categoria 86 kg e un primo posto nel K1. Tre anni, quindi, da protagonista assoluto: “essere il migliore per quattro volte è una bellissima sensazione – aggiunge Antonio - Ripaga di tutti i sacrifici fatti e di tutte le volte che ho pensato di rinunciare, credendo di non essere all’altezza. E poi è anche prestigio per la palestra “Il Culto” di M° Davide Quarta, a Cavallino, in cui mi alleno. E’ una vera e propria seconda famiglia per me; insieme ai miei compagni condivido gioie e dolori. A questi livelli si arriva allenandosi costantemente ogni giorno, seguendo un regime alimentare preciso e senza mai “sgarrare”. Ma soprattutto credendo sempre in sè stessi, perché un fisico allenato a combattere senza una testa sulle spalle consapevole dei suoi limiti e dei suoi punti di forza, ha poche possibilità di riuscire in quello che si fa”.

Le idee chiare lo hanno pertanto indotto a discutere sul ruolo di questo sport in Italia, che purtroppo non ha una vera e propria federazione riconosciuta dal Coni, al contrario di quanto accade in tutto in resto del mondo: “non avere un punto di riferimento organizzativo sicuramente porta ad un po' di confusione – continua Antonio - Spero vivamente che si trovi una soluzione a riguardo. Negli ultimi anni l’arte marziale thailandese ha avuto un vero e proprio boom, sia mediatico che di partecipanti. Basta vedere i galà e gli incontri dilettantistici sparsi per tutto lo stivale per capire quanto questo sport si stia sempre più facendo conoscere al grande pubblico”.

E proprio questa attenzione mediatica, ha portato il Muay Thai ad essere riconosciuto come disciplina olimpica nel dicembre 2016. Una sentenza che è stata accolta con fermento da tutti gli atleti: “aspettavamo questa notizia da anni – aggiunge il giovane - Finalmente è arrivata. Le Olimpiadi sono il sogno per eccellenza di tutti gli sportivi del mondo. Sarebbe bello poter prendere parte ad una manifestazione del genere e portare alto il nome di Monteroni, di tutto il Salento e dell’Italia. Però le selezioni sono molto dure e tutti puntano ad arrivare li. Ma io sono disposto a mettermi nuovamente in gioco”.

E sui progetti futuri: “direi che ci sono ottimi propositi – conclude Antonio - Innanzitutto sto organizzando il mio viaggio in Thailandia, per imparare e approfondire la conoscenza della Muay Thai e per capire come si vive in un camp. Se ci fosse la possibilità vorrei combattere in terra Thai. Da un pò di tempo ho un’idea per la testa ed è quella di organizzare un galà professionistico a Monteroni e di portare nel nostro comune ottimi atleti provenienti da tutta Italia. I miei prossimi incontri? Meglio non dire niente per scaramanzia, ma prometto di tenervi aggiornati”. Insomma, niente male. Nel frattempo non ci resta che fargli un grosso in bocca al lupo per il proseguo della sua carriera. E chissà che dalla Thainlandia non possano giungere buone notizie che volentieri potremmo riportare.