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Raid al Palazzetto, accolto il ricorso Npm: Corte sportiva d’appello annulla squalifica del campo

È stata annullata la squalifica di tre giornate del parquet del PalaQuartaLauretti. Proprio in queste ore è arrivato il colpo di spugna sulla sanzione comminata dal giudice sportivo all’indomani del derby tra la QuartaCaffè e il CusTaranto dello scorso 29 marzo.

Nell’ultimo minuto della gara della serie B di basket (vinta dal Monteroni), andò in scena una vera e propria incursione all’interno dell’impianto (LEGGI ARTICOLO). Una trentina di individui incappucciati fecero irruzione armati di spranghe e bastoni. Una spedizione punitiva contro i tifosi tarantini che furono colpiti dalle randellate. Un’azione violenta durata trenta secondi: un concentrato di follia. Scene da guerriglia urbana che hanno fatto il giro d’Italia.  

Un raid, però, in nessun modo riconducibile alla tifoseria monteronese. Così come aveva sin da subito sostenuto e rivendicato il presidente della Npm, l’avvocato Luigi Messa (LEGGI ARTICOLO).     

E questo aspetto lo ha riconosciuto anche la Corte sportiva di appello - organo di giustizia della Fip (Federazione italiana pallacanestro) - che quest’oggi ha accolto in pieno il ricorso inoltrato dalla società Nuova Pallacanestro Monteroni. La pesante squalifica è stata quindi completamente cancellata.

La linea difensiva della società monteronese è stata sposata del tutto, tant’è che non è stato contemplato nemmeno l’obbligo di giocare a porte chiuse.

Domenica prossima i ragazzi di coach Dima scenderanno quindi regolarmente in campo al PalaQuartaLauretti del Velodromo per la sfida contro Senigallia. E il pubblico potrà tornare a gremire gli spalti del Palazzetto.

Il Monteroni non perderà dunque il sostegno della tifoseria “amica” e del suo parquet in questa delicata volata finale in cui si gioca l’accesso ai playout e le speranze di salvezza. 

Insomma, il verdetto di appello scongiura un’ingiustizia (oltre che una clamorosa beffa) ai danni del Monteroni.

La società, con filmati e relativa documentazione a supporto del ricorso, ha dimostrato la totale estraneità della tifoseria gialloblù ai fatti accaduti, sottolineando come il Palazzetto sia frequentato da famiglie con bambini e dai ragazzi del settore giovanile: un pubblico che si è sempre distinto per sportività, competenza e civiltà. Fatti del genere, peraltro, non si erano mai visti sul parquet monteronese (e comunque nel basket in generale), tant’è che per trovare un’altra squalifica per l’impianto sportivo del Monteroni bisogna tornare indietro di circa 45 anni.