Dopo la scelta dell’ex vicesindaca Sonia Martino (Pd) di abbandonare la maggioranza facendo venir meno l’autosufficienza dei numeri per governare con certezza fino alla scadenza del mandato fissata per la prossima primavera, lo strappo si consuma anche nel suo stesso partito.

Riesplode la crisi a Palazzo di Città. L’ex vicesindaco Sonia Martino lascia la maggioranza. E ora i numeri sono davvero a rischio per la stabilità sempre più precaria dell’amministrazione guidata dal primo cittadino Angelina Storino.

Dopo una lunga crisi che ha fatto vacillare pericolosamente l’amministrazione, la sindaca Angelina Storino completa la giunta con la nomina di una donna assessore esterno e distribuendo le deleghe che non aveva ancora assegnato.

Restano le tensioni e i distinguo, ma la maggioranza si ritrova unita per approvare l’assestamento e la salvaguardia degli equilibri di bilancio e scongiurare il commissariamento.

Continua il braccio di ferro nella maggioranza sul project financing sul cimitero. L’assessore Giorgio Manfreda tira dritto: “Non ritiro l’argomento dal consiglio”. 

Con una lunga e durissima lettera aperta indirizzata direttamente al primo cittadino Angelina Storino, l’ex vicesindaco Sonia Martino spiega le ragioni che l’hanno spinta a rifiutare il ritorno in giunta.

A quindici giorni dall'azzeramento, in queste ore la sindaca Angelina Storino ha rinominato la giunta. Più che un rimpasto, è un esecutivo-fotocopia rispetto a quello che è stato revocato lo scorso 7 agosto.

Messaggi di pace e prove di unità all’interno della maggioranza. In queste ore la sindaca Angelina Storino e l’ex assessore Giorgio Manfreda hanno cercato di rasserenare gli animi.

Maggioranza “rimandata a settembre” (il 4 si torna in Aula per un Consiglio che segnerà la ripresa dell’azione amministrativa oppure la resa dei conti) e l’opposizione scende in piazza per chiedere le dimissioni. 

“Che il 7 agosto si sia consumata una brutta pagina non vi è dubbio. Il sindaco Storino deve necessariamente spiegare ai cittadini quello che sta accadendo tra le mura del palazzo, il perché delle divergenze interne e prendere le opportune decisioni. Una su tutte quella di ammettere che la coalizione a suo sostegno è nata male e finirà peggio. Tuttavia ci dissociamo dall’iniziativa di piazza Falconieri, organizzata da forze politiche avverse a questa amministrazione”. 

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