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Storino-bis. Lorenzo: “Puniti due giovani, ma non i poteri forti”.

"Si sono voluti trovare probabilmente i capri espiatori, ad appena un anno dall'insediamento della giunta comunale, nelle figure di due giovani appartenenti ad un’area politica moderata,

senza voler intaccare minimamente quelli che in realtà sono i poteri forti all'interno dell’Amministrazione. Area politica moderata che troppo spesso si è sfaldata all'approssimarsi di una competizione elettorale locale, aggregandosi e creando alleanze con partiti e gruppi politici non accomunati da ideologie comuni e strategie condivise”. È questa l’analisi dell’ex assessore Massimo Lorenzo, portavoce del movimento di politica attiva “Insieme per Monteroni, Città aperta”, che si propone di stimolare la partecipazione attiva della cittadinanza alla vita pubblica, il dialogo con associazioni e realtà produttive, e “avviare un confronto con le forze politiche di centro per raggiungere obiettivi prioritari e comuni, fornendo anche spunti e proposte all'amministrazione”. Dal canto suo, Lorenzo esprime “solidarietà agli assessori sfiduciati Noemi Puce e Mimmo Quarta, rei forse di uno stallo e di una crisi politico-amministrativa ben più ampia di quella che si vuol far apparire ai cittadini. La sfiducia o la conferma di un assessore - riflette Lorenzo - ha sempre un ruolo politico importante. Forse anche la precedente amministrazione Guido ha pagato tali scelte unilaterali da parte dell’ex sindaco: errore forse perpetrato anche dall'attuale primo cittadino”. Il movimento pone quindi alcune questioni alla giunta del post-rimpasto. “Ad oggi - incalza Lorenzo - non si conoscono le priorità e gli obiettivi programmatici da raggiungere, che cosa si farà sul piano dei servizi, del commercio, dell’urbanistica, dell’ambiente, del verde e del decoro urbano sempre più scadente. E se si ha in mente di creare un evento che possa contraddistinguere Monteroni, se si è raggiunto l'obiettivo dell’aumento dei cinque punti percentuale della raccolta differenziata per scongiurare l’ecotassa. E quando finalmente partiranno i lavori dell’ecocentro?”.
E poi l’ultima domanda. “Il progetto di rifacimento del marciapiede di via Gramsci non prevedeva la messa a dimora di nuove alberature, meno invasive (come ad esempio, ligustri, oleandri) che non avrebbero danneggiato il marciapiede, al posto dei circa venti alberi di pino sradicati?”, s’interroga Lorenzo che poi al sindaco Angelina Storino lancia la proposta di un confronto pubblico: un faccia a faccia tra amministratori e cittadini: “In un pubblico dibattito il sindaco esponga ai cittadini il programma, gli obiettivi, ma anche le ragioni politiche che hanno indotto ad effettuare la rimodulazione della giunta ad appena un anno dalla nomina”.