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Debutta il “Comitato civico per Monteroni” 300 giorni dopo il voto

“Più comunicazione e gestione partecipata”. Il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte del nuovo corso amministrativo è stato il punto sui cui più volte si è battuto nell’assemblea pubblica (“300 giorni dal voto - Considerazioni e valutazioni”), che si è tenuta nel Laboratorio urbano di via Lopez: un incontro che ha tenuto a battesimo il neonato “Comitato cittadino per Monteroni”.

I due portavoce, l’avvocato Antonello Guacci e il commercialista Francesco Maci, hanno introdotto la discussione guidata poi dal sociologo Gigi Spedicato. “Non ci sostituiamo a nessuno, né alla maggioranza e né all’opposizione. Ma è un nostro diritto - ha spiegato Guacci - chiedere conto e interrogare chi governa. C’è l’esigenza di riprendere il contatto e il feeling col territorio. È importante capire il perché di questo rallentamento amministrativo, dovuto anche ai limiti annosi della macchina burocratica. Non è nostra intenzione fare processi, né tantomeno offrire passerelle. Ribadiamo l’importanza del confronto tra amministratori e cittadini, vista soprattutto l’assenza dei partiti”. E dal pubblico è emersa la richiesta rivolta all’esecutivo, affinché con iniziative e assemblee pubbliche si impegni a illustrare periodicamente l’attività svolta. Tra gli interventi degli esponenti politici, piuttosto critico l’ex vicesindaco Giuseppe Mancarella, tra i promotori della coalizione di governo. “Si procede col freno a mano tirato e si stenta a intravedere il cambiamento. Mancano partecipazione e coinvolgimento, c’è - ha detto - un arroccamento politico del sindaco Storino che rifugge dal dialogo con quelle forze e quei soggetti che hanno dato vita a questo progetto civico senza colori e casacche”. Alcuni amministratori comunali (l’assessore Tommaso Leucci, il capogruppo Vincenzo Toma e il consigliere Antonio Madaro) hanno poi risposto ai quesiti sollevati dal pubblico: università, recupero del Velodromo, isola ecologica, ateneo islamico, comitati di quartiere. “È giusto confrontarsi con iniziative del genere, ma molte decisioni sono state prese proprio insieme alle associazioni: forse - ha detto Madaro - abbiamo peccato sul fronte della comunicazione, ma probabilmente perché in questi primi 300 giorni ci siamo concentrati sulle cose concrete”.