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Comunali, ‘no ai soliti nomi’: Trevisi (M5S) fa appello ai giovani per ‘cancellare 30 anni di malgoverno’

“Basta con i soliti nomi. I giovani facciano squadra per portare competenze e innovazione, cancellando una classe politica che da 30 anni sta affossando la comunità di Monteroni”.

A lanciare il monito è il consigliere regionale M5S, Antonio Trevisi, che all’indomani delle dimissioni della sindaca Angelina Storino punta il dito a 360 gradi. Tra cinque mesi si tornerà comunque alle urne. “E spero che la prossima campagna elettorale - afferma Trevisi - non sia l'ennesimo déjà-vu con i soliti nomi pronti a spartirsi il potere. Sono decenni che il paese è fermo e l'attuale sindaco si sarebbe dovuto dimettere da tempo senza aspettare di non avere più i numeri. Purtroppo i fallimenti sono inconfutabili e questo delude una comunità che aveva creduto nel cambiamento. Tuttavia, quando un progetto fallisce non è colpa solo del sindaco, ma di tutta la squadra”. Secondo l’esponente pentastellato, “sono stati anni in cui si è navigato a vista e gli assessori hanno perso più tempo a litigare che ad amministrare, mentre quel poco che è stato fatto è solo grazie ai fondi stanziati dal M5S ai comuni”. “Sono troppe le cose che non hanno funzionato. Personalmente - denuncia Trevisi - ho cercato di dare il mio contributo all'amministrazione comunale, ma ogni mia azione è stata sempre boicottata, pensando più alla lotta politica che al bene della cittadinanza”. 

Quindi, il consigliere regionale fa il suo personale elenco. “La pista ciclabile della provinciale Monteroni-Lecce: un progetto completamente errato - sostiene Trevisi - che ho corretto in fase di realizzazione, dato che il Comune aveva concesso il nullaosta senza evidenziare le criticità relative alle pendenze del manto stradale e all'illuminazione. Problemi risolti grazie alle economie di gara che ho fatto stanziare e alle soluzioni progettuali da me proposte alla Provincia e accolte riconoscendo le mancanze dell’amministrazione. Poi, il piano di mobilità di 50 pagine che ho donato al Comune e poi è stato copiato da professionisti incaricati che lo hanno ridotto a sole 10 pagine lasciando peraltro le didascalie e le descrizioni delle figure ma eliminando le figure stesse. Per non parlare di tutti gli incontri istituzionali con Ministri e Sottosegretari a Monteroni, disertati dal sindaco o delle tante proposte inviate via Pec e mai lette”.

Trevisi si sofferma inoltre sul cimitero (“sarebbe potuto essere gestito in house con poche risorse invece - afferma - si è pensato ad un project financing che avrebbe portato all’aumento dei costi per i cittadini”) e sul centro comunale di raccolta dei rifiuti “che da sei anni aspetta di diventare operativo”.  

Poi, sposta il rito su un tema tornato proprio in queste ore sotto i riflettori, ovvero il college di via Trento che si appresta a tramontare senza essere mai entrato in funzione. “Sulla questione - fa sapere Trevisi - ho depositato due esposti. Dopo aver scoraggiato un importante college di Padova interessato alla gestione, ossia il collegio Mazza, i cui dirigenti avevano già ottenuto un finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che al telefono mi hanno riferito di non voler avere più nessun contatto con l'amministrazione comunale per la poca serietà della stessa, oggi purtroppo è in stato di abbandono”.

Quindi, la chiosa finale del penstellato: Faccio appello ai giovani: loro possono risollevare questo paese. Devono avere il coraggio di farsi avanti, come ho fatto cinque anni fa, candidandomi alle regionali e, nonostante i tanti “non ce la farai mai”, oggi sono in Consiglio Regionale. I cittadini monteronesi aspettano che i giovani restino a Monteroni e mettano a disposizione le loro competenze per cancellare una classe politica che da 30 anni affossa sempre di più questa comunità che, invece, ha voglia di riscattarsi”, conclude Trevisi.