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Paola Bisconti e la vita da book blogger: “I libri ci rendono persone migliori”

La book blogger è una persona che ama i libri ed ama condividere questa sua passione. Non amo utilizzare l’espressione influencer perché ho sempre pensato che influenzare gli altri non sia qualcosa di positivo.

Penso che sia invece più importante incentivare lo spirito critico di qualcuno. Ho conosciuto personalmente Paola Bisconti durante la presentazione del mio libro e ne sono rimasto impressionato favorevolmente.

Ho potuto apprezzare la vastità di iniziative a cui aderisce e contestualmente l’originalità delle sue scelte - la definisco non a caso una “visionaria” - e, parafrasando il Don Chisciotte di Guccini ammiro il “suo slancio generoso, fosse anche un sogno matto”.

Paola, con origini monteronesi, è poliedrica. Il suo estro è sempre orientato alla cultura ed al bene della collettività. Nel suo palmares annovera, per citare solo alcune “intuizioni”, l’adesione al movimento americano delle Little Free Library, l’ideazione del Vagabondaggio letterario, l’Assalto poetico, il Sottofondo letterario, il Tg letterario dei bambini ed il quotato blog Sulle strade dei libri oltre a svariate pubblicazioni.

 

Book blogger, organizzatrice di eventi culturali e scrittrice. Chi è in realtà Paola Bisconti?

Sono una lettrice. Principalmente amo leggere. È questa la mia attività preferita. Di certo non potrei fare a meno di condividerla con chiunque incontri sulle strade dei libri ma è grazie alla lettura che ho avuto modo di conoscermi e scoprire le mie attitudini. Non amo parlare di me, mi risulta difficile. So per certo che qualcosa di molto autentico mi induce a fare ciò che faccio, un lavoro che non intende essere esclusivamente una professione ma piuttosto un modo di vivere.

 

La tua adesione al movimento americano delle Little Free Library ti ha permesso di installare diverse mini biblioteche in legno in svariati paesi tra cui Monteroni. Perché questa iniziativa?

Quando ho aderito al movimento culturale americano non potevo immaginare quello che poi è avvenuto in seguito. L’entusiasmo che ha generato l’iniziativa è stato sorprendente. Di una cosa ero certa: portare la cultura nei luoghi pubblici è un atto rivoluzionario. Ecco perché ho scelto di concretizzare questo progetto. Come spiego anche tra le pagine del mio libro ritengo che le mini biblioteche siano degli avamposti culturali di fondamentale importanza per ogni comunità. Le casette dei libri affermano il diritto alla lettura nella maniera più efficace possibile, lo fanno senza intermediari ma semplicemente grazie allo scambio gratuito. Un baratto che ci chiama in causa su ciò che significa avere cura e rispetto verso la struttura e ovviamente nei confronti dei libri intesi come oggetti ma soprattutto come degli strumenti necessari per la divulgazione culturale.

Come ti prepari a una lettura ad alta voce ad un gruppo di bambini? Cosa determina, a tuo avviso, la buona riuscita di una lettura di gruppo?

Ci sono molteplici tecniche e strategie perché una lettura ad alta voce risulti essere coinvolgente tuttavia cerco solo di immedesimarmi nell’ascoltatore provando ad accrescere quel senso di curiosità che può stimolare in lui un’attenzione totale. È sbalorditivo notare le boccucce spalancate dei più piccoli e i loro occhietti vispi tutti tesi a seguire i fili immaginari di una storia. Mantenere viva quella scintilla per tutto il tempo della lettura ne garantisce la buona riuscita e per farlo certamente occorre conoscere bene il testo, lavorare sul tono della voce e coinvolgere il pubblico in un gioco ritmico di parole, sguardi, sorrisi.

Quali libri ami particolarmente?

Quelli che mi rendono migliore. Tutti.

La tua mission è promuovere libri e cultura. I ragazzi di oggi leggono?

Io non credo molto nelle statistiche. Ai numeri preferisco i volti delle persone che incontro. In questi anni ne ho conosciuti diversi che si sono avvicinati alla lettura quasi timidamente. Ho visto dei ragazzi liceali avere delle incredibili conoscenze sui classici della letteratura ma anche altri districarsi nelle novità letterarie come i graphic novel. Io credo che se continuiamo a ripetere ai ragazzi che non amano leggere, arriverà il momento in cui loro si convinceranno di questo per questo mi piacerebbe che noi adulti facessimo ciò che affermava il grande attivista Danilo Dolci ossia “Ciascuno cresce solo se sognato”. Ecco … io sogno che i ragazzi di oggi possano diventare dei lettori forti.

Chi era Paola da piccola e cosa vorrà fare da grande?

Se volto lo sguardo al passato vedo una bambina affamata di letture tant’è che i libri presenti in casa li rileggevo più e più volte. Crescendo non ho mai abbandonato quella che sarebbe banale definire una passione ma che è piuttosto un modus vivendi perciò da grande non posso che augurarmi di continuare a fare ciò che faccio ora.