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Schubert e poesia, l’addio laico di Bernardini: la grande semplicità di un monumento della cultura

L’ultimo narratore del Salento si è congedato con una cerimonia a sua immagine e somiglianza: laica, asciutta, spontanea e semplice, “così come l’ha voluta lui”.

Il commiato di Giovanni Bernardini si è svolto ieri pomeriggio ai piedi della sua abitazione di Monteroni, dove nella notte tra domenica e lunedì si è spento a 96 anni (LEGGI ARTICOLO).

Un addio accompagnato dalla musica, dalla poesia e dalle testimonianze rotte dall'emozione. Il brano “Gute Nacht”, la “buona notte” di Schubert che corona il ciclo del Winterreise, ovvero il “viaggio d’inverno” del compositore austriaco, ha attraversato e accarezzato la folla che ha gremito il cortile d’ingresso della casa di piazza Falconieri. Poi la grande bellezza dei versi e della scrittura che ha sostenuto l’intellettuale salentino fino all’ultimo. In particolare la poesia “Sulla soglia”, recitata dal nipote Luca, nella quale Bernardini immaginava, dopo aver varcato la soglia della morte, di ritrovare ed essere accolto dal padre, che aveva perso all’età di 16 anni.

“Papà ci ha chiesto di salutarlo e di tutelare la coerenza della sua vita con una cerimonia laica e nella massima semplicità. Era agnostico, ma aveva una spiritualità densa di valori morali”, hanno sottolineato i figli Alberto, Paolo e Marco.

Tra occhi gonfi di lacrime e un profondo senso di serenità e riconoscenza verso un gigante di questa terra, non sono mancati i ricordi degli ex allievi del liceo Palmieri di Lecce e dei suoi amici, come Donatella Carrozzini, responsabile della biblioteca comunale. Poi gli editori, primo tra tutti Piero Manni, che ha preso la parola anche come presidente onorario provinciale dell’Associazione nazionale dei partigiani, e Roberta Marra di Esperidi. Tra gli interventi anche quello di Pino Quarta (prima alunno e poi assessore della giunta del sindaco Bernardini). In questo angolo di Sud, infatti, il professore Bernardini fu antifascista della prima ora e uno dei padri salentini della democrazia. Lascia in eredità una produzione letteraria (27 libri: romanzi, poesie, inchieste giornalistiche) di straordinaria bellezza. Poeta e scrittore dall’animo sensibile, romantico, diretto e spontaneo, maestro di intere generazioni, ma anche intellettuale di sinistra. Tra l’agosto ‘92 e il novembre ‘93, negli anni in cui la Scu mirava ad alzo zero anche contro le istituzioni, Bernardini fu sindaco della sua Monteroni e baluardo della legalità in una terra che in quel momento sentiva sul collo il fiato della mafia.