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Case popolari, 17 famiglie senz’acqua per morosità. Il comune corre ai ripari con un’ordinanza

Rubinetti a secco nelle palazzine delle case popolari del Rione dell’Assunta: 17 famiglie, che vivono negli alloggi “Arca Sud” anche con minori e disabili, sono rimaste senz'acqua.

Intanto, il comune corre ai ripari e annuncia un’ordinanza urgente per il ripristino del servizio.

Ieri mattina, l’Acquedotto pugliese, a causa di una morosità esorbitante ed annosa (che supera i 90mila euro), ha proceduto con la rimozione del contatore e quindi con l’interruzione dell’erogazione idrica all’interno di tre condomini che sorgono in via Pitagora.

Non ha quindi sortito gli effetti sperati l’incontro che si è svolto lo scorso 27 settembre in municipio: un faccia a faccia tra inquilini, amministratori comunali, dirigenti di “Arca Sud” e Aqp per puntare a ripianare il debito che però, almeno per il momento, non ha avuto sviluppi.

“Siamo senz’acqua già da 24 ore. E qui vivono persone con patologie, anziani, bambini e disabili. E anche chi dopo una giornata di lavoro non può nemmeno lavarsi o cucinare qualcosa. Purtroppo, molti non riescono a pagare: hanno difficoltà a mettere un piatto in tavola figuriamoci a pagare la bolletta dell’acqua che peraltro dovrebbe essere un bene pubblico gratuito. Per non parlare poi dell’acqua che da sempre fuoriesce dagli impianti e dai tubi rotti: dobbiamo pagare pure quella? ”, si lamenta un gruppo di inquilini delle case popolari.

E quindi disagi e proteste non mancano.

“Ho 83 anni, percepisco 600 euro al mese e devo dar da mangiare ogni giorno a 16 persone. Come faccio a pagare anche l’acqua?”, accusa un anziano che abita negli appartamenti colpiti dal distacco.

Intanto, a Palazzo di Città si lavora per tamponare l’emergenza.

“Ci stiamo attivando - fa sapere la vicesindaco e assessore ai servizi sociali, Sonia Martino - per un’apposita ordinanza e per garantire quindi il ripristino del servizio idrico quanto prima. Serve però uno sforzo anche da parte di chi abita negli alloggi popolari. Monteroni è stato tra i primi comuni della provincia a versare un acconto per consentire agli inquilini di accendere al piano dilazione del debito: un programma di rientro che però non è andato a buon fine perché sono mancati i pagamenti. L’ordinanza tamponerà il problema per qualche settimana. Ma serve una soluzione definitiva, altrimenti - evidenzia la vicesindaco - tra un mese la questione si ripresenterà. C’è bisogno quindi di uno sforzo comune”.