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Operazione “Labirinto”, il Riesame annulla l’obbligo di dimora per due monteronesi

Cadono due misure cautelati nei confronti di altrettanti monteronesi indagati nell’ambito dell’operazione “Labirinto” portata a termine dai carabinieri del Ros all’alba dello scorso 2 luglio.

Il Tribunale del Riesame ha annullato il provvedimento emesso nei confronti di Giovanni Bergamo, 23enne, e Alessandro Pallara, 33 anni, entrambi di Monteroni, difesi dall’avvocato Massimo Bellini. Per loro il gip aveva disposto l’obbligo di dimora, con il divieto di allontanarsi da casa tra le 20 e le 7. E dunque con questa decisione del Riesame la misura che riguardava i due monteronesi viene meno.

Il Tribunale ha tuttavia confermato sostanzialmente l’impianto dell’inchiesta rigettando numerose altre richieste di annullamento della custodia cautelare.

In tutto sono 39 i soggetti, di cui 19 in carcere, 8 ai domiciliari (LEGGI ARTICOLO) e gli altri a piede libero. Restano in carcere anche gli altri tre monteronesi coinvolti: Saulle Politi, Gabriele Tarantino e Tommaso Danese.

Intanto, nei giorni scorsi sono scattati numerosi sequestri in tutto il Salento (per un valore di circa 6 milioni di euro) dei beni riconducibili agli indagati.

Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

“Sigilli” per 14 società, tre immobili, 14 veicoli, 38 conti correnti finanziari e bancari attivi. 
Sotto sequestro la società “Funny Slot” con sedi a Trepuzzi, Carmiano e Monteroni; il bar “Caffè alla Romana” e l’impresa di commercio all'ingrosso “Politi Caffè” di Monteroni. A Fabio Rizzo, di Lecce, è stato notificato il sequestro di diverse società operanti nel settore della distribuzione di carni e alimentari in genere, tra le quali la “Carni e più s.r.l.s.” di Lizzanello con un punto vendita presso un supermercato a San Pietro Vernotico, mentre a Davide Quintana è stata sequestrata la società "Ittica Gallipoli srls” e la “Mr. Poldo soc. coop.” con sede a Gallipoli.