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In centinaia per l’addio a Tiziano, morto sul lavoro. Il parroco: “Tuteliamo la vita”

Dolore e commozione ai funerali di Tiziano Attanasio: ieri l’ultimo saluto al 41enne di Monteroni, dipendente della ditta “Bios srl” di Galatina,

che lo scorso 26 settembre ha perso la vita in un sementificio di Foggia, cadendo in un silos pieno di grano durante le operazioni di manutenzione. Un tragico incidente sul lavoro. L’ennesima morte bianca. Un lutto che ha coinvolto due comunità: quella di Monteroni, dove Tiziano viveva con la sua famiglia, e quella di Arnesano, paese di origine dove il 41enne era cresciuto. 

Dopo l’autopsia e nove giorni di triste attesa, la salma è tornata ieri a casa. E nel pomeriggio, il corteo ha raggiunto la chiesa Madre di Monteroni.

In centinaia si sono stretti attorno alla famiglia dello sfortunato operaio nel momento dell’addio: parenti, colleghi, tantissimi amici. E i compagni di scuola dei due figli, Asia di 18 anni e Andrea di 15. Il 41enne lascia la moglie Luciana Rizzo, la madre e tre fratelli. Una grande famiglia distrutta dal dolore. E dall’altare è risuonato il monito sulla tutela e la sicurezza sui posti di lavoro tramite le parole del parroco, monsignor Adolfo Putignano, che si è soffermato sul valore di ogni vita.

“Non si potranno dimenticare, oltre allo strazio dei familiari, le lacrime solcate sui volti di tantissimi giovani e padri di famiglia, gli sguardi carichi di tanto smarrimento e riflessione. Questa morte di un giovane lavoratore - ha detto don Adolfo, durante l’omelia - ha fatto riemergere in modo intenso e corale il valore della vita, di ogni vita. Certo il pericolo è sempre alle porte, ma il valore di ogni persona deve costituire per tutti noi un forte impegno a mettere in atto ogni forma di tutela, per noi sulla strada e sul lavoro e per gli altri nelle diverse attività sociali”.

Dopo il rito, la salma è stata traslata nel cimitero di Arnesano per la tumulazione.