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Dopo l'incendio al Rione dell'Assunta una famiglia accusa il Comune: ci ha abbandonati

A lamentarsi della situazione è una coppia di coniugi, Angelo De Riccardis e Maria Luperto insieme alla figlia Azzurra. Tutto ha a che fare con l’incendio dell’appartamento nei pressi della zona 167, datato 10 luglio.

Il monolocale rovinato, situato al quarto piano, così come le altre 3 abitazioni sulla stessa verticale, (rispettivamente terzo, secondo primo piano) sono state giudicate inagibili(LEGGI ARTICOLO). La famiglia in questione, residente nell’appartamento più inferiore, versa oggi in una situazione insostenibile: “Da due settimane stiamo vivendo un incubo – afferma Angelo – il giorno dell’accaduto i Vigili del Fuoco ci hanno consigliato di trovare una sistemazione per le successive 48 ore, poiché le travi interessate, sulla stessa linea dell’appartamento incendiato, avrebbero dovuto raffreddarsi per poter poi verificare i danni. Dopo neanche due giorni son venuti a dare un’occhiata. Poi non abbiamo saputo più nulla”.

E da quel momento per i De Riccardis sono cominciate due “settimane di fuoco”, tra sistemazioni temporanee ed eccessive spese di denaro giornaliere. Ma soprattutto tra la condizione della figlia disabile, che richiede più attenzioni del dovuto: “La situazione di nostra figlia Azzurra purtroppo non ci consente di adattarci. Abbiamo bisogno delle giuste accortezze. Per i primi due giorni ci siamo sistemati a casa dell’altra mia figlia residente a Salice. Dopo di che il Comune di Monteroni, a sue spese, ci ha fatto alloggiare in un B&B per quattro notti, ma con pranzo e cena pagati di tasca nostra. Dicendoci però che dopo l’ultimo giorno avremmo dovuto provvedere noi a tutto. Siamo stati messi con le spalle al muro. A spese nostre abbiamo dunque prenotato un altro B&B per cinque giorni. Dopo varie lamentele il Comune non ci ha dato più retta. Abbiamo anche provato ad andare direttamente a Palazzo di Città ed il Sindaco aveva promesso che ci avrebbe aiutato. Ma così non è stato”.

Ed ancora :“Abbiamo cercato di spiegare loro la situazione – continua Angelo - e ci hanno proposto un monolocale senza arredo e con solo le fondamenta. Niente letto e niente cucina. Cosa avremmo risolto? E dopo ci hanno offerto anche un B&B in campagna. Non abbiamo accettato perché non ci sembrava il caso di stare fuori paese, anche perché significherebbe restare chiusi 24 ore su 24. Per mia figlia sarebbe una prigione, ha bisogno anche lei di uscire e di vedersi con le amiche. In più, la prossima settimana Azzurra dovrà affrontare anche un delicato intervento e così facendo stiamo soltanto peggiorando le cose in termini di stress. Perché dobbiamo arrivare a quella data in queste condizioni?”.

Il fatto che incuriosisce i coniugi è però un altro: non si ha infatti nessuna carta scritta dell’inagibilità dell’appartamento. Angelo e Maria sino ad oggi possono contare soltanto sulle parole dei Vigili del Fuoco: “il dato curioso –  spiega Maria -  è che al momento non vi è un atto ufficiale dell’instabilità della zona interessata. O per lo meno noi non ne siamo in possesso. Non vi sono nemmeno recinzioni di sicurezza. In pratica gli appartamenti incendiati sono aperti al pubblico. Tutti i giorni entra ed esce gente. Se veramente ci fosse inagibilità non bisognerebbe impedire l’accesso libero?”.

Ora, da almeno una settimana, Angelo, Maria e Azzurra son tornati a vivere nel loro appartamento dichiarato inagibile, non avendo trovato nessuna soluzione di scorta. Le altre famiglie del quarto, terzo e secondo, invece, si sono organizzate diversamente. Per i De Riccardis ora la situazione si fa complicata: “Le nostre condizioni economiche – aggiunge Maria -  in questo momento non ci permettono di trovare altre vie d’uscita. Siamo costretti a stare qui per ora. Il Comune sa della nostra situazione, ma nonostante tutto per ora ci ha abbandonato. Chiediamo soltanto un monolocale con un bagno ed una cucina, finché la situazione con la nostra abitazione non sarà risolta. Che sia comodo per nostra figlia, che, ripeto ancora una volta, a breve dovrà affrontare un intervento delicato. Ma soprattutto vogliamo chiarimenti sullo stato di inagibilità del plesso”.

In loro difesa è poi intervenuto il consigliere di minoranza Mariolina Pizzuto: “Vicinanza totale nei confronti di queste persone – afferma l’ex vicesindaco – Sollecito il sindaco ed i suoi assessori a dare delle risposte concrete in merito. Bisogna fare più attenzione in queste situazioni. Già si è sbagliato a non far partire il pulmino per il trasporto disabili quest’anno. Almeno che diano risposte in questi casi. Si dovrebbe cercare di spendere i soldi bene ed a favore dei cittadini. Dal canto mio, la solidarietà nei confronti della famiglia De Riccardis con l’augurio che si possa risolvere al più presto questo grave problema”.