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Don Adolfo e don Giuseppe a La7 dopo l’omicidio del prete in Francia

Monteroni alla ribalta nazionale anche oggi. In città le telecamere della trasmissione mattutina di approfondimento politico condotta da Andrea Pancani, “L’aria d’estate”.

Si tratta del sequel estivo de “L’aria che tira”. Una troupe del programma è passata da Monteroni per raccogliere impressioni e commenti all’indomani dell’ennesimo attentato jadista nel quale un anziano sacerdote è stato sgozzato dai terroristi mentre celebrava, in un piccolo paese della Francia.  (CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO)
Titolo del servizio: Preti, suore e fedeli adesso hanno paura. “Nulla – è l’attacco del servizio - è più come prima dei fatti di Saint-Etienne du Rouvray, in Normandia. La morte violenta di Padre Jaques ha messo tutti di noi di fronte a un cambio di passo della strategia del Jihad. Siamo andati a Monteroni, un paesino pugliese in provincia di Lecce, un posto in qualche modo simile a Saint-Etienne, in una regione che oggi è considerata il crocevia degli jihadisti in Italia e che già nel 1480 ha conosciuto il martirio dei cristiani a Otranto. Parroci, suore e semplici credenti, tutti adesso hanno paura: può succedere di tutto anche qui, e lo Stato non fa niente per proteggerci…”.
L’inviata ha ascoltato gli umori della piazza: tanti volti noti in città hanno manifestato le loro paure circa le minacce terroristiche e le perplessità circa la reale consistenza del contrasto europeo ed occidentale alla forza assassina dell’Isis. Poi la giovane giornalista è entrata nelle chiese di Monteroni. Qui ha incontrato sia l’arciprete don Adolfo il quale ha gettato acqua sul fuoco e contrapponendo alla paura la cultura dell’accoglienza e della solidarietà che ha sempre contraddistinto i Monteronesi nel rapporto con gli stranieri. Poi è stata la volta di don Giuseppe Spedicato, parroco del Sacro Cuore il quale tornando sulla precarietà della sicurezza ha rievocato corsi e ricorsi storici in riferimento all’eccidio di Otranto nel 1480 a opera dei Saraceni.
Infine, Madre Giulia Cavallo, Superiora Generale delle Discepole Sacro Cuore che hanno la loro casa nei pressi dell’Ekotecne, alle porte del paese, ha ribadito tutta la sua preoccupazione ma senza mai chiudere le porte ai poveri che bussano.