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Il Pallone tensostatico intitolato a Gaetano Quarta, “re” del caffè

Il Pallone tensostatico di Monteroni porterà il nome del cavaliere Gaetano Quarta, “don Nino”, “re” del caffè e fondatore dell’azienda “Quarta”. Lo ha deliberato la giunta comunale su impulso di alcune società sportive locali.

La cerimonia di intitolazione si terrà il 2 giugno alle 11, durante la “Giornata dello sport”. Sarà il sindaco Angelina Storino a scoprire la targa col nome del noto imprenditore salentino del caffè scomparso nel 2003.
Il Pallone tensostatico, impianto sportivo di proprietà comunale, sorge a ridosso dell’incrocio con la provinciale per Copertino, accanto allo stadio.
La struttura è rimasta chiusa per quasi un decennio ed è tornata fruibile quattro mesi fa, dopo i lavori di adeguamento e ristrutturazione.
Nella delibera di giunta, approvata il 25 maggio scorso, le motivazioni della scelta di dedicare l’impianto sportivo al “padre” del “Quarta Caffè”, azienda salentina leader nel settore nonché main sponsor della Nuova Pallacanestro Monteroni, squadra che milita in serie B. “La figura di don Nino Quarta, di non lontane origini monteronesi - si legge nella delibera di Palazzo di Città - e comunque legato al nostro paese da diversi interessi, nondimeno da quelli affettivi, con la sua azienda ha fatto crescere e conoscere il Salento in tutto il mondo, divenendo un esempio da seguire per i giovani che si affacciano al mondo dell'impresa e dei quali è stato un fervido sostenitore, incentivando col suo diretto interessamento, oltre che con sponsorizzazioni e anche con sostegno direttamente economico, coloro che, in particolare i giovani, si affacciano al mondo dello sport, vera scuola di impegno e valori per una crescita morale e civile. Quarta - si evidenzia nell’atto di giunta - nutriva un attaccamento familiare nei confronti dei suoi dipendenti e ha dato ampia importanza al rispetto dell'ambiente investendo in avanzate tecnologie. Significativo finanche il momento della sua scomparsa: caduto sul “campo” durante lo svolgimento del suo lavoro all'interno dell’azienda che aveva creato”.