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Voci fuori dal coro: a che serve rifare il Velodromo?

Eppure, c’è chi canta fuori dal coro. “A che serve rifare il Velodromo? Si devono accontentare ancora altri progettisti e altre imprese? Ormai il ciclismo su pista è uno sport fin troppo di nicchia. Basta, quindi, con lo spreco di denaro pubblico per qualcosa che non serve.

Interroghiamoci invece su una nuova destinazione d’uso dell’intero parco, su una nuova vocazione che sia al passo con i tempi e utile al paese”: è questa la posizione controcorrente espressa da Michele Bortone, presidente dell’AssComArt, associazione monteronese che riunisce le categorie di commercianti e artigiani.
Ma sul caso a Palazzo dei Celestini è stata presentata anche una interrogazione. E le polemiche non mancano. “La faccenda del Velodromo degli ulivi di Monteroni si può annoverare tra i casi di superficialità e cattiva gestione di risorse e appalti che da tempo denunciamo. Speriamo che la venuta di Moser serva anche per dare la sveglia a Gabellone & company, specialisti nella disciplina dello scaricabarile, un po’ meno nell’assumersi le responsabilità di scelte che hanno penalizzato la comunità”. È quello che ha affermato – in occasione della visita di Moser nel Salento - il consigliere provinciale di Sel Danilo Scorrano, capogruppo di Salento Bene Comune, che sul caso della pista di Monteroni lo scorso 18 febbraio ha presentato un’interrogazione “che attende ancora risposta”. “Il campione iridato ha parlato del Velodromo come di una ferita: una struttura abbandonata nonostante siano state stanziate, negli anni, somme ingenti per la ristrutturazione. Con l’interrogazione - spiega Scorrano - senza alcuna polemica avevo chiesto al presidente Gabellone e al dirigente, sollecitato anche da cittadini monteronesi, associazioni sportive ed appassionati, quale fosse lo stato dell’arte dei lavori”.
Nello specifico, il consigliere provinciale poneva tre questioni: “Come mai non fosse stato dato corso alla determina dirigenziale del 17 febbraio 2015 che, a seguito del fallimento della ditta appaltatrice, prevedeva di interpellare le altre imprese partecipanti alla gara per sondarne la disponibilità e riavviare i lavori; quali risorse siano ancora a disposizione dell’ente per la realizzazione dell’opera; quali siano oggi i rapporti con il comune di Monteroni e le reciproche competenze ed oneri”. Tuttavia, “attendo ancora risposta. Il cantiere, oltre che abbandonato, risulta accessibile e pericoloso. Gabellone ora fa passerella con il campione per sollecitare un ulteriore finanziamento ministeriale. Lodevole l’iniziativa di ospitare Moser. Ma siamo certi - s’interroga Scorrano - che la Provincia abbia fatto tutto quanto in suo potere per riportare il prestigioso impianto all’antico splendore?”.