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La Befana s-calza Babbo Natale? La ditta si oppone e minaccia azioni legali. Battaglia in piazza

La Befana tenta di sfrattare Babbo Natale dal salotto della città. Ma la ditta di luminarie che ha donato l’imponente albero di luci respinge l’aut aut degli uffici e minaccia azioni legali. Intanto la singolare vicenda che tiene banco a Monteroni ha avuto il suo incredibile epilogo.

Quest’oggi, nella vigilia dell'Epifania, la struttura è stata rimossa solo in parte, tant’è che Babbo Natale è stato di fatto “decapitato”: il busto al suo posto, la testa invece tolta e collocata a fianco. Il tutto tra lo stupore generale. Nel cuore del paese sono addirittura intervenuti i carabinieri della locale stazione per fare luce sui contorni di un caso che sfiora il grottesco.

Come è noto, il 3 gennaio il comune ha disposto l’immediata rimozione della struttura di dieci metri che rappresenta un gigantesco Babbo Natale e che dall’inizio di dicembre campeggia al centro di piazza Falconieri.

Con un provvedimento dell’ufficio Attività produttive, è stata revocata l’autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico rilasciata dall'amministrazione alla ditta di Gabriele Manca, che ha curato il montaggio e donato l’enorme Babbo Natale di luci in ricordo del padre Franco, il maestro delle luminarie scomparso tragicamente due anni fa proprio mentre smontava la “paratura” di una festa patronale.

L'urgenza di rimuovere Babbo Natale deriva dalla necessità di fare posto alla “Casa della Befana”, la manifestazione solidale che da quest’anno approda in piazza Falconieri, e che è stata inaugurata dal ministro Barbara Lezzi.

È stata proprio l’omonima associazione, che insieme alla parrocchia Matrice organizza l’evento, a chiedere al comune di rimuovere l’albero di luci che raffigura Santa Claus. Un’istanza che peraltro trova manforte nella nota con cui il comandante della polizia municipale ha revocato il parere favorevole espresso lo scorso 4 dicembre in occasione del rilascio dell’autorizzazione: un passo indietro dovuto a “ragioni di sicurezza - spiega il provvedimento - legate all'allocazione del manufatto nelle immediate vicinanze della Casa della Befana, al possibile afflusso di spettatori e quindi alle attività connesse”, come il palio e altri eventi in programma in piazza Falconieri.

L’ultimatum di Palazzo di città è stato però rispedito al mittente dal titolare della ditta di luminarie che ha definito “illogica e illegittima” la decisione adottata dal comune. Tant’è che nella nota inviata a Palazzo di città, il titolare Gabriele Manca si è detto pronto ad “impugnare la decisione davanti al Tar, riservandosi inoltre di chiedere il risarcimento dei danni al comune”. Secondo la tesi dell’impresa, infatti, la struttura non costituisce fonte di pericolo per le manifestazioni che dovessero tenersi in piazza Falconieri. Manca ha inoltre lamentato la “mancanza di un congruo preavviso vista la necessità di tempi, mezzi adeguati e idonee misure di sicurezza” per poter smontare una simile installazione. Ed ha poi fatto presente “che il personale è fuori sede per impegni lavorativi assunti da tempo confidando nell'autorizzazione rilasciata lo scorso 4 dicembre dal comune che già allora peraltro era a conoscenza del programma della Casa della Befana”.

La ditta ha quindi comunicato “l’impossibilità di rimuovere il manufatto nei tempi imposti dal comune e che ogni eventuale provvedimento sanzionatorio verrà impugnato nelle sedi opportune”.

Quest’oggi è andato poi in scena il sequel dell’incredibile vicenda. In piazza Falconieri si è vissuta mezza giornata di tensione culminata in un paradosso.

Il comune ha incaricato un’altra società per rimuovere l’installazione. Ed era stata già tolta la parte superiore della struttura, quando sul posto sono giunti anche i familiari dei responsabili della ditta Manca (proprietaria dell’albero di luci) che hanno richiesto l’intervento dei carabinieri non prima di aver diffidato impresa e amministratori dal proseguire nelle operazioni.

Tant’è che dopo un conciliabolo di ore concluso con un nulla di fatto, Babbo Natale è rimasto diviso a metà: il busto da una parte e la testa accanto. E quindi tutti contro tutti, in un clima di accuse e proteste.     

Intanto, il braccio di ferro tra Babbo Natale e la Befana, coinvolti loro malgrado in questa vicenda, rischia di finire a carte bollate.