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Lo “sballo” nei ragazzi, come fare vera prevenzione? Al secondo Polo esperti a confronto

Appuntamento giovedì 24 maggio, alle 11, presso l’aula magna del istituto comprensivo secondo Polo di via Vetta d’Italia, con un convegno sulle devianze giovanili

e sulle motivazioni che porterebbero i ragazzi a provare i brividi dello “sballo”.

L’incontro si avvarrà del contributo scientifico del medico tossicologo Giacomo Greco. E vedrà, inoltre, la partecipazione del consigliere di “Lions Lecce Messapia”, Fabrizio Mancarella, e del responsabile dello Sportello Ascolto e del Progetto di educazione emozionale, lo psicopedagogista Andrea Bortone

Insieme alla dirigente scolastica Lory Natale, hanno collaborato le docenti Anna Maria Apollonio, Mariella Miglietta e Donatella Grispo nel solco del progetto di “Educazione alla cittadinanza consapevole”.

“Si tende a pianificare sulla sola informazione le campagne di prevenzione, sperando che un accrescimento di conoscenza e di nozioni possa favorire uno sviluppo più sano, ma questa convinzione è sostanzialmente errata. Fare prevenzione del disagio significa relazionarsi coi ragazzi a partire dalle loro domande di senso, dai loro dubbi e dai timori con cui interpellano le agenzie educative, sfruttando percorsi di educazione emozionale”, sostiene Bortone. 

“Tali percorsi - aggiunge l’esperto - rappresentano importanti fattori di protezione del benessere in adolescenza, in quanto favoriscono la riproduzione di stili che consentono la regolazione delle proprie emozioni in condizioni di stress, prevenendo la strutturazione del disagio, di cui l’uso di sostanze ne è espressione. Di fronte ad una insostenibile pesantezza di senso di vuoto, dovuto all’allentarsi delle valenze affettive, il ragazzo può essere facilmente assalito dall’angoscia legata al timore di non farcela a crescere, ad amare, ad essere all’altezza e può accadere che, se sprovvisto di quelle competenze di regolazione emozionale, ricorra all’uso di sostanze stupefacenti per anestetizzare il dolore delle emozioni vissute come destabilizzanti o riproduca comportamenti trasgressivi per sentire il controllo sul dolore e sui sensi di inadeguatezza. Anche le dipendenze dall’azzardo, da relazioni affettive estremamente inadeguate, da internet o dai videogiochi - conclude il dottore Bortone - rappresentano tentativi di anestetizzare la coscienza e le emozioni, ritenute pericolose o comunque fonte di sofferenza”.