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Bertinotti a Monteroni: "Esempio don Milani fondato su rapporto umano, il contrario di internet”

Riflettendo sulla scuola: ieri don Milani ed oggi?“. Questo il tema dell’incontro che si è tenuto a Monteroni presso il “Live Area Eventi” di piazza Falconieri con la partecipazione dell’ex presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti.

Il dibattito è stato organizzato dall’Istituto comprensivo Primo Polo in collaborazione con l’Università del Salento, “La Busacca” Teatro Stabile del Salento, diretto da Francesco Piccolo, la Biblioteca Comunale e con il patrocinio dell’amministrazione. Dopo i saluti della professoressa Maria Rosaria Manca, dirigente scolastica del Primo Polo del sindaco Angelina Storino, l’ospite d’eccezione è stato introdotto dal professore Nicola Grasso, docente di diritto costituzionale e vicedirettore del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento.

Egli ha voluto evidenziare, commentando l’articolo 34 della Costituzione, il problema dell’uguaglianza all’interno del sistema scolastico italiano: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi […]”. Ed ha esortato i presenti: “Cerchiamo di tornare nello spirito della Costituzione”. Il Presidente emerito della Camera ha esordito così: “Non si può parlare di scuola senza conoscere la società”. E nel presentare la figura di don Lorenzo Milani ha desiderato sottolineare che la cultura di quest’uomo era fondata nella relazione umana, il contrario di ciò che è internet”. Ha citato numerosi passi del noto testo “Lettera ad una professoressa” in cui “si possono comprendere le tante contraddizioni che ancora oggi la nostra società vive all’insegna della disuguaglianza e forse ancora con gli stereotipi di Sandro e Gianni” (due ragazzi di don Milani). E ancora: “Oggi, la scuola - secondo Bertinotti - ha tradito le sue origini poiché è costruita in maniera impersonale. Tocca a noi far tornare don Milani ed attualizzarlo; occorre indignarsi e prendere posizione”.

Per l’ex presidente della Camera urge quindi aprire un dibattito nella società odierna affinché emergano le tante difficoltà. L’obiettivo è progettare un nuovo modello di scuola. “La presenza di Fausto Bertinotti a Monteroni - ha detto il sindaco Storino - è stato un altro tassello del percorso di collaborazione e sinergia che si è creata tra l’amministrazione comunale e la Scuola nella realizzazione di diverse iniziative, tutte di alto profilo, per la promozione culturale, civile ed etica della nostra comunità. Il suo intervento, così intenso e appassionato, oltre ad essere un’importante occasione formativa per i docenti, ha rappresentato per tutti un’occasione preziosa di riflessione su un tema delicato, attuale e dalle tante sfaccettature ed implicazioni: la scuola. La funzione della scuola è fondamentale per la formazione di persone che rappresentano la società del domani, di coloro che guideranno le nostre città, il nostro stato, che porteranno avanti l’economia del paese, che a loro volta formeranno altre generazioni o avranno responsabilità di cura o di gestione di altri aspetti della vita sociale. Allora diventa imprescindibile per tutti, docenti, amministratori, famiglia, società, porre un’attenzione particolare ai soggetti in apprendimento – gli studenti, discutere delle loro esigenze, chiedersi come l’insegnamento dovrebbe cambiare e cosa la scuola potrebbe fare per meglio adempiere ai compiti d’inclusione sociale, riduzione delle disuguaglianze, sviluppo della comunità locale e globale”.

Per la preside Manca “abbiamo ancora bisogno di Barbiana, per dare significato al nostro ruolo educativo, per trasformare le nostre aule in spazi di accoglienza e formazione in luoghi di ascolto e di condivisione. C’è bisogno di credere - ha concluso la dirigente scolastica -  che l’istruzione è l’unica arma con cui combattere tutti i fondamentalismi, anche quelli educativi, perché l’uomo vale per quello che è e sa fare, prima che per ciò che sa”.