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La cultura mafiosa si sconfigge a scuola. “I nostri cento passi” a Monteroni

“I nostri Cento Passi”: al via la programmazione di eventi per sensibilizzare la cittadinanza alla legalità. Dal 23 al 29 marzo una serie di appuntamenti per adulti e bambini.

Il titolo significativo, ispirato alla vita di Peppino Impastato (100 passi, la distanza proibita tra la casa del giornalista assassinato e quella di Tano Badalamenti, il boss mandante del suo omicidio che regnava incontrastato su Cinisi), la dice tutta sull’importanza delle manifestazioni che si svolgeranno dal 23 al 29 marzo presso Hopera Space. L’iniziativa, organizzata dai due Istituti Comprensivi monteronesi (I Polo e II Polo) e patrocinata dal Comune di Monteroni, è inserito nell’agenda del progetto ”Il Veliero Parlante”: una rete di scuole pugliesi di ogni ordine e grado impegnate da anni nella costruzione laboratoriale di libri innovativi per la didattica.

Si parte giovedì 23 con l’inaugurazione della mostra e gli interventi del sindaco dott.ssa Angelina Storino, del dirigente scolastico del I Polo prof.ssa Maria Rosaria Manca e del II Polo prof.ssa Lory Natale, del capofila rete “Veliero Parlante” e dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Falcone” di Copertino prof.ssa Ornella Castellano e del Magistrato Alberto Maritati. Il 24, 27 e 28 gli alunni del Polo II “V.Bodini”,

Le classi del I Polo e del II Polo avranno rispettivamente l’opportunità di visitare la mostra a partire dalle ore 10. Dopo di che l’appuntamento si rinnoverà mercoledì 29 marzo con la fiaccolata cittadina della legalità a cui parteciperanno tutti i ragazzi delle scuole monteronesi, le parrocchie e le associazioni del territorio. Al rientro in Piazza Falconieri interverranno il Magistrato Elsa Valeria Mignone e don Raffaele Bruno di “Libera”, l’associazione contro tutte le mafie fondata da don Luigi Ciotti. Gli incontri, con lo scopo di sensibilizzare alla legalità, non potranno sicuramente fare a meno di raccontare la storia di Peppino Impastato, l’attivista assassinato dalla mafia il 9 maggio del 1978.

Quei “cento passi” che il giornalista palermitano non aveva più voglia di percorrere, per evitare di piegarsi al volere dei più potenti del luogo, sono ormai fonte di ispirazione per tutti coloro che hanno deciso di intraprendere una lotta contro la criminalità organizzata.