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A Monteroni nasce la sede dell’Unitalsi, una missione di carità e di servizio per i bisognosi

Nasce a Monteroni il gruppo dell’Unitalsi. Sboccia in paese un germoglio di fede, solidarietà e fratellanza. Si tratta di una sottosezione di Lecce che ha aperto i battenti in via Principessa di Piemonte (vicinanze corso Umberto I), al piano terra della casa canonica della parrocchia del Sacro Cuore: una dimora donata alla comunità dal compianto don Edmondo Adamantino.

L’inaugurazione si è svolta domenica sera, al termine della messa celebrata in parrocchia. I responsabili del gruppo monteronese sono i coniugi Antonio Quarta e Laura Bisconti. Presenti al debutto della sede numerosi volontari insieme al parroco don Elio Quarta e al commissario della sottosezione, Vincenzo Nigro. A rappresentare Palazzo di Città, il subcommissario prefettizio del comune di Monteroni.

La sigla Unitalsi è l’acronimo dell’Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali. Una sigla che racchiude una storia di servizio e una missione di carità: un impegno a sostegno principalmente degli infermi, dei diversamente abili e delle persone in difficoltà.

“La nostra Associazione, da sempre impegnata nel servizio gratuito alle persone disabili e bisognose, da qualche anno vede diversi volontari di Monteroni in prima linea nelle varie attività e iniziative della Sottosezione. E grazie quindi al loro numero consistente, alla loro opera e al contributo del parroco don Elio -  spiegano i coniugi Quarta, responsabili del gruppo di Monteroni - si concretizza il sogno di avere una sede propria dove poter programmare e realizzare iniziative da estendere a tutta la città, nella consapevolezza condivisa del bisogno diffuso sul nostro territorio”.

Nel corso dell’inaugurazione è stata quindi scoperta l’insegna dell’Unitalsi che porta il nome di Mimino Rizzato. È dedicata e intitolata a lui la sede di Monteroni: Mimino era un volontario diversamente abile della comunità del Sacro Cuore che è scomparso improvvisamente nel 2002, a 54 anni. Ha vissuto la sua vita su una sedia a rotelle. E insieme alla sua inseparabile chitarra, è stato uno dei componenti del coro parrocchiale. Amava la musica, la sua grande passione. Tant’è che è stato maestro di chitarra per tanti giovani monteronesi, portando avanti corsi gratuiti per i ragazzi della parrocchia. Il suo esempio e il suo ricordo accompagneranno ora il cammino e la missione dei volontari dell’Unitalsi di Monteroni.