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La Casa della Befana difende don Giuseppe: “Non abbiamo chiesto noi la rimozione di Babbo Natale”

“La rimozione di Babbo Natale? Non l’abbiamo voluta noi”. Con un comunicato delle 24 associazioni che hanno aderito alla quarta edizione della “Casa della Befana”, gli organizzatori respingono qualsiasi responsabilità in merito all’incresciosa e singolare vicenda che ha coinvolto l’evento.  

Esprimono quindi soddisfazione per il successo della manifestazione, ma anche solidarietà all’arciprete don Giuseppe Spedicato per gli attacchi gratuiti ricevuti e rammarico per il “silenzio” delle istituzioni comunali che avevano ordinato la rimozione dell’imponente Babbo Natale.

Gli organizzatori fanno quindi il punto soffermandosi su quello che è successo nei giorni dell’Epifania (LEGGI ARTICOLO), quando il gigantesco Babbo Natale di luci collocato in piazza Falconieri è stato “decapitato” nel tentativo di rimuovere la struttura - come disposto dagli uffici comunali - per fare spazio proprio agli eventi della Casa della Befana. Uno scontro che ha poi portato anche all’intervento dei carabinieri.

“L’evento, nato per portare gioia a bambini e adulti e per far rivivere la suggestiva storia di una Befana che rischia di essere dimenticata, è stato amareggiato da sterili polemiche frutto di probabili fraintendimenti tra organizzatori, autorità e cittadini”, afferma la nota firmata dal presidente de “La Casa della Befana”, Giuseppe Giordano, per conto delle 24 le associazioni che hanno aderito al progetto.

“È d’obbligo quindi precisare che l’organizzazione tutta intende manifestare apprezzamento e gratitudine alla ditta “Luminarie Manca” per aver voluto donare un maestoso Babbo Natale ad illuminare piazza Falconieri, precisando che la rimozione dello stesso non è stata voluta dall’associazione “Casa della Befana” ma si è resa necessaria dalle vigenti misure di sicurezza indicate dalle autorità competenti a rilasciare le dovute autorizzazioni e tuttora rimaste silenti innanzi a critiche e attacchi mossi dai cittadini agli organizzatori”, scrivono i responsabili del coordinamento.

E l’autorità competente in questo caso è ovviamente Palazzo di Città nelle sue diverse funzioni e articolazioni.

“Tutte le associazioni che hanno aderito alla Casa della Befana - si legge nel comunicato - intendono ringraziare don Giuseppe, ideatore del progetto di solidarietà, per l’entusiasmo con cui ha guidato l’imponente macchina organizzativa e manifestare solidarietà per gli attacchi ingiustamente ricevuti sui social network”.Commenti roventi e accuse velenose che hanno alimentato un clima da curva.

I promotori dell’evento tracciano quindi il bilancio della quarta edizione della Befana che “ha coinvolto ben 24 associazioni ed è riuscita a portare nella piazza di Monteroni oltre 3mila visitatori nonostante il freddo”.

“Per tre giorni - scrivono gli organizzatori - il centro storico è diventato un villaggio incantato che ha fatto sognare i nostri bambini con musica, danze e animazione, con un divertentissimo palio, un mercatino di prodotti artigianali, un flash mob di Befane senza precedenti, concerti e un fiabesco trenino. Monteroni è stata protagonista della solidarietà in tutto il Salento grazie alla Befana che ha sfidato neve, gelo e polemiche per donare oltre 927 calze e giocattoli ai piccoli pazienti del Polo oncologico di Lecce”.

La manifestazione ha affrontato anche il delicato tema del bullismo con “l’emozionante testimonianza di Marco Baruffaldi, che nonostante il ricovero in ospedale ha inviato ai ragazzi di Monteroni un toccante videomessaggio”. Non è mancato poi “il momento di forte spiritualità vissuto con la celebrazione della messa dell’Epifania”.

“Il progetto, che ha riscosso ampi consensi e l’incoraggiamento da parte di personalità come papa Francesco, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alti prelati, quali i cardinali Gianfranco Ravasi e Pietro Parolin, segretario di Stato, oltre a monsignor Georg Ganswein, prefetto della Casa Pontificia, ha l’obiettivo di promuovere il senso di comunità, una palestra di vita - sostengono i promotori dell’evento - dove discutere, collaborare, raccontare e raccontarsi in un clima caratterizzato dai valori di solidarietà e sobrietà, sostenendo rapporti umani basati sull’amicizia e l’umiltà. Il progetto - aggiunge la nota della rete di associazioni della Casa della Befana - punta proprio a unire le generazioni e a combattere l’individualismo, lo sfrenato consumismo e la supremazia dell’apparenza che producono povertà etica e materiale. E la figura leggendaria della Befana valorizza l’immagine dell’anziano, depositario di saggezza e sapienza, virtù da trasmettere ai giovani in un fecondo dialogo tra generazioni”.