Stampa questa pagina

La carica dei 100. Filippo e la passione per il clarinetto: il musicista che vuol fare il medico

Nell’elenco dei superbravi c’è anche il nome di Filippo Carlo Carlà, nato il 29 settembre del 2000. Il giovane di Monteroni (che è anche studente del Conservatorio) lascia il Liceo Scientifico "Cosimo De Giorgi" di Lecce con un bel 100. Ecco l’intervista.

 Filippo, complimenti per il risultato. Cosa porterai con te di questi cinque anni di liceo?

Questi cinque anni sono stati fondamentali per la mia crescita. Tra i banchi ho imparato non solo a studiare, ma soprattutto ad avere uno sguardo sul mondo. Molti dei miei professori mi hanno insegnato ad essere curioso, ad andare oltre il libro di testo. Al liceo ho avuto modo di approfondire le materie scientifiche, senza però tralasciare l’aspetto umanistico della cultura. La formazione in entrambi gli ambiti è fondamentale per la crescita di ogni ragazzo.

Come si arriva a prendere 100?

Non credo esista una formula perfetta. Studiare tanto è necessario, ma sempre con passione. Alcuni periodi dell’anno sono abbastanza impegnativi poiché pieni di scadenze. È in questi che bisogna non arrendersi e continuare a dedicarsi con determinazione, anche alle cinque della mattina o dopo la mezzanotte. Può capitare di sbagliare strategia, è tuttavia importante imparare dai propri errori per non ricaderci.

Come è stato l’approccio con il nuovo esame di maturità e soprattutto con la prova orale?

Il tempo a disposizione è stato veramente poco, a differenza degli anni precedenti abbiamo dovuto preparare un esame in soli 3 mesi. Le difficoltà non sono mancate, ma con un po’ di pazienza siamo “sopravvissuti”. La prova orale è stata sicuramente la più rivoluzionata. È stata necessaria una preparazione totale del programma studiato ed un po’ di “scaltrezza” nel gestire i collegamenti tra le varie materie.

Parlaci delle tue passioni.

La mia passione più grande è la musica, suono il clarinetto da quando avevo sei anni e non ho mai smesso. Dal 2014 ho intrapreso lo studio in conservatorio. Da un lato ho affinato la mia cultura musicale, ma dall’altro ho imparato che la musica bella è quella suonata in gruppo, magari con amici. In questo mi ha aiutato l’associazione musicale “M° Rocco Quarta” nella quale ho sempre trovato un luogo per migliorarmi attraverso la condivisione.

Il tuo libro preferito e l’ultimo che hai letto.

Ammetto di non essere un grande lettore. “Il sistema periodico” di Primo Levi è sicuramente il libro che ho apprezzato di più. Sono rimasto affascinato dall’abilità dell’autore di far convivere all’interno di un solo libro scienze, narrazione e vissuto personale. Invece, l’ultimo libro che ho letto è “Animal Farm” di George Orwell, un altro pilastro della letteratura del ‘900.

Mentre qual è il tuo film preferito? E l’ultimo che hai visto?

Credo di essere più preparato dal punto di vista cinematografico. Il film che mi ha stupito più di qualunque altro è “A Beautiful Mind” del regista Ron Howard. La storia del matematico John Nash mi ha insegnato che i limiti psicofisici non costituiscono alcun pregiudizio per il raggiungimento di risultati ambiziosi. L’ultimo film che ho visto è “Split” di M.N.Shyamalan, è veramente mozzafiato.

Tornando al futuro, cosa ti attende adesso?

A breve sosterrò il test di ammissione per la facoltà di medicina. Spero e sto lavorando intensamente per raggiungere questo traguardo.

Domanda cult: cosa farai “da grande”?

Se i miei sogni si realizzeranno spero di intraprendere la professione medica, mi piacerebbe avere la possibilità di confrontarmi con università straniere. È fondamentale relazionarsi con diverse realtà per aggiornarsi ed innovarsi, affinché il nostro Paese sia sempre al passo con il panorama internazionale.

E dove immagini la tua vita familiare e lavorativa? Qui o altrove?

Purtroppo non è possibile al momento ipotizzare uno scenario in questa direzione. Da persona innamorata della propria terra spero con tutto il cuore che negli anni futuri il Salento dia la possibilità ai più giovani di trovare risposte certe alle proprie necessità lavorative. Non escludo la possibilità di un soggiorno all’estero, necessario per completare la propria formazione e maturare esperienze da investire sul proprio territorio

Vota questo articolo
(1 Vota)
Devi effettuare il login per inviare commenti

Articoli correlati (da tag)